L’ex pentito Mimmo Assinnata jr. è stata condannato a 20 anni di reclusione nell’ambito del processo scaturito dall’operazione ‘Assalto’, l’inchiesta nella quale era entrato l’inchino di riverenza dei portatori di due cerei al boss Assinata senior. La ‘nnacata di ossequio avvenne il 2 dicembre del 2015 in occasione della festa di Santa Barbara.
Le indagini hanno focalizzato l’attività dell’organizzazione mafiosa dal maggio 2015 al luglio 2017 e fecero seguito all’operazione ‘The End’ – eseguita dai Carabinieri di Paternò – che portò all’arresto di 14 componenti del clan Assinnata.
Domenico “Mimmo” Assinnata aveva scelto, in un primo momento, di collaborare con la giustizia. Nell’ottobre di quest’anno decise di tornare sui suoi passi, specificando che tutto quello che aveva rivelato non corrispondeva alla verità perché non sarebbe stato lucido, in quanto tossicodipendente. Ha anche aggiunto di avere preso dei psicofarmaci per curare i proprio disturbi.
Per questa ragione nel corso di una delle ultime udienze del processo ‘Assalto’, nel quale era imputato di associazione mafiosa e associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, la pubblica accusa ha riformulato la richiesta della pena per l’ex pentito da 6 anni e 8 mesi a 20 anni. Tutto ciò in ragion del fatto che sono venute meno le attenuanti derivanti dalla collaborazione.
Queste le altre condanne:
Laudani Erminio, 20 anni:
Laudani Gaetano, 12 anni e 2 mesi;
Impellizzeri Marco, 10 anni e 2 mesi;
Scuderi Ivan Gianfranco, 10 anni;
Sciacca Marco Giuseppe, 10 anni;
Terranova Cristian, 10 anni;
Cannavò Samuele, 10 anni;
Rocco Anello Rocco, assolto.
Il processo si è svolto con il rito abbreviato.