Paternò, il capogruppo dem Conigliello invoca chiarezza e dialogo nel Pd e nella maggioranza: “Naso ascolti i suoi consiglieri”

“E’ un momento di grande confusione. Forse è arrivato il momento di fermarsi e dialogare. E capire dove bisogna andare”. L’ennesima scelta strabica del Partito democratico all’ultimo consiglio comunale di Paternò, ha offerto a Barbara Conigliello – capogruppo dei dem – la conferma che c’è bisogno di ripartire dal dialogo: dentro il suo partito e dentro la maggioranza di governo.

Nel marzo scorso, se ricordate, la Conigliello si era dimessa dalla presidenza della Commissione Cultura in aperta polemica con la maggioranza e senza dare una motivazione ufficiale (lo farà in questo articolo).

Pochi giorni fa, il voto-guazzabuglio sull’affidamento temporaneo delle strisce blu l’ha messa assai in confusione. Le sue indicazioni, nella qualità di capogruppo del Pd, erano di votare contro. E invece il presidente del Consiglio Sambataro ha votato a favore. Come mai? “Evidentemente, – spiega Barbara Conigliello al Corriere Etneo – il presidente del Consiglio sta avendo un momento di riflessione, mi auguro non duri a lungo. La linea era quella di votare contro le strisce blu”.

Se le si chiede, come fanno in tanti, se a Paternò ci sia o no un Partito democratico, la risposta che Barbara Conigliello dà è inequivocabile: “Certo che c’è. E ha un presidente del Consiglio, Sambataro, un assessore, Gulisano, e un capogruppo, la sottoscritta. Ed è il capogruppo che decide la linea del partito”.

A preoccupare Barbara Conigliello, più che la innaturale coabitazione destra-sinistra in giunta è “la mancanza di dialogo e la non condivisione delle idee”.
“Questa amministrazione – spiega il capogruppo Conigliello – non è partita così ma come amministrazione civica. Man mano c’è stata una evoluzione diversa. Un partito di sinistra come il nostro vota sulla base del patto tra eletto ed elettore, questo è il contratto che noi abbiamo fatto. Se si lavora per il bene della città, si può essere di sinistra o di destra. Il problema non è questo ma seguire ciò per cui gli elettori ci hanno votato. Il vero problema è la mancanza di dialogo, non c’è una condivisione di idee. Come capogruppo non vengo coinvolta nelle scelte”.

A distanza di mesi, l’esponente politica spiega che dietro le polemiche dimissioni dalla presidenza della Commissione Cultura c’era “…una linea politica non condivisa: la nomina degli assessori fatta senza sentire la base.

“Il sindaco – riassume in una frase la Conigliello – non ascolta i suoi consiglieri”.
La richiesta di dialogo ha come principale destinatario il primo cittadino.
“Naso, per il bene della città, deve dialogare con la propria maggioranza. Ha il dovere di farlo con la squadra che l’ha sostenuto sin dall’inizio”. Quanto al compagno di partito e presidente del Consiglio, Barbara Conigliello non ritiene debba dimettersi (come invece auspica una parte della sinistra cittadina).
“Questo non c’entra, – spiega al Corriere Etneo – il presidente del Consiglio è il presidente di tutti i consiglieri. La linea politica è ben diversa: lui deve votare secondo le indicazioni del gruppo. Ecco perché dico che per lui è un momento di riflessione”.

Da questa sorta di appello al dialogo – nella maggioranza e nel suo partito – Barbara Conigliello si aspetta un segnale concreto, a partire dal sindaco.
“E’ chiaro che sono disponibile a parlare con tutti. Devo dire che sono molto serena e non sono mai stata così tranquilla. Voto secondo scienza e coscienza. Del resto, chi ha votato noi lo ha fatto perché conosce la nostra storia. Ecco perché è arrivato il momento di fare chiarezza”.

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