I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Fontanarossa, coadiuvati da quelli della Stazione di Librino, hanno arrestato nella flagranza i catanesi Carmelo Giuffrida cl.81 (pusher), Giovanni Citraro cl.91 già sottoposto alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza (addetto al rifornimento della droga, nonché all’accoglienza della clientela), Salvatore Pulvirenti cl.90 (vedetta), Sandro Berti cl.73 (vedetta), Alfio Palermo cl.91 (vedetta), ritenuti responsabili nel concorso in spaccio e detenzione illecita di sostanze stupefacenti, e Alessandro Rossello cl.97 (“battitore libero”), ritenuto responsabile di detenzione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.
La prolungata attività info-investigativa ha consentito ai militari di studiare minuziosamente la zona individuata al civico 10 di viale Grimaldi, teatro lo scorso luglio di un’imponente operazione dei Carabinieri (appunto denominata “Fossa dei Leoni” con 25 misure cautelari eseguite), individuando una casa popolare, presumibilmente occupata abusivamente dal gruppo criminale che, opportunamente trasformata in un sorta di bunker con tanto di cancello in ferro e porta blindata, era divenuta la loro base operativa.
Gli operanti, dopo averne osservato pazientemente le modalità di spaccio, verificandone la “quasi” perfetta organizzazione tra le vedette e gli addetti alla vendita, che utilizzavano nelle comunicazioni radio nomi in codice quali “gelataio” o “muratore”, e riscontrando l’avvenuta attività di spaccio anche attraverso la testimonianza degli acquirenti i quali, fermati a debita distanza, venivano trovati in possesso delle dosi appena comprate confermandone l’acquisto dai soggetti sotto osservazione, hanno deciso di rivelarsi proprio per costringere il gruppo o comunque alcuni di essi a nascondersi nel bunker.
L’azione simultanea di diverse squadre d’intervento consentiva di bloccare le vedette nonché di fare irruzione, calandosi dall’alto, nel covo dove si era nascosto Carmelo Giuffrida che nascondeva in tasca la chiave del cancello in ferro.
La perquisizione dei locali consentiva il rinvenimento e sequestro di: 27 dosi di crack, 76 dosi di marijuana, 2 dosi di cocaina, una ricetrasmittente, un impianto di videosorveglianza e video registrazione dotato di monitor di ben 55 pollici, tre microcamere puntate sulle zone di spaccio utili a prevenire l’intervento delle forze dell’ordine, nonché a verificare il regolare svolgimento dell’attività illecita, nonché 300 euro in contanti, probabilmente parte dell’incasso sulla pregressa vendita degli stupefacenti.
Nella concitazione dell’intervento, ai militari non è sfuggita l’aziona solitaria del sesto arrestato, il Rossello, che con nonchalance si è recato nei pressi di un albero, posto sempre all’interno della fossa, per prelevare una busta di plastica caricarla in auto e partire a tutta velocità. Una della pattuglie dislocate in zona lo ha inseguito e bloccato, scoprendo che la busta conteneva mezzo chilogrammo di marijuana.
I primi cinque arrestati, assolte le formalità di rito, sono stati associati al carcere di Catania Piazza Lanza, mentre Rossello attenderà la direttissima agli arresti domiciliari.