Mobilità sostenibile, Lo Bianco (IRSSAT): “Ripristinare l’ex ferrovia San Marco-Schettino”

La trasformazione delle aree urbane impone  nuovi modelli di sviluppo ed esige nuove proposte per promuovere una mobilità sostenibile. Il Corriere Etneo, proprio su questi temi, vuole sin d’ora aprire un dibattito con un intervento di Giuseppe Lo Bianco, presidente dell’IRSSAT, Istituto di Ricerca, Sviluppo e Sperimentazione sull’Ambiente ed il Territorio.
Giuseppe Lo Bianco, Presidente IRSSAT

Occorre approfondire e valorizzare il rapporto con l’Etna: da quando l’Irssat è operativa a Biancavilla, ci siamo accorti quasi automaticamente quanto sia diversa la prospettiva e la considerazione del vulcano: si passa infatti da una visione “turistico-rappresentativa” come quella catanese, ad un rapporto profondo con la “montagna”, forse è meno visibile ma più intenso.

Ci apprestiamo quindi, lo faremo a partire dalla prossima riunione del nostro comitato scientifico, ad approfondire i temi dello sviluppo delle aree interne immaginando un sistema viario che faccia “parlare” le tre Sicilie, per arrivare finalmente ad una sola Sicilia, organizzata magari in più aree urbane, puntando sulla mobilità sostenibile leggera e non.
Non abbiamo mai dato per scontato che la dismissione di molte reti ferroviarie siciliane sia stata una cosa saggia. La Sicilia nel 1950 aveva circa 1800 km di rete, oggi invece 800 di cui 200 a trazione non elettrica.
 
La dismissione delle linee ferroviarie coincide temporalmente con il flusso migratorio degli anni ‘50/60, con l’inurbamento incontrollato delle aree metropolitane, con l’allontanamento dalle aree interne e l’abbandono delle terre in agricoltura. Adesso qualcosa sta cambiando, pensiamo al grande lavoro fatto da alcune associazioni che si sono occupate di queste problematiche, fra tutte citiamo l’associazione Suds che per anni ha presidiato la stazione San Marco e finalmente ha visto riconosciuto il suo lavoro con l’impegno da parte della ex provincia di Catania di ristrutturare la stazione. Siamo certi che si debba lavorare per il ripristino di tante tratte ferroviarie prima fra tutte la ex “ferrovia delle arance” San Marco-Schettino con sistemi innovativi, impiegando energia esclusivamente rinnovabile e con materiali ecocompatibili. Abbiamo un’idea dello sviluppo della Sicilia che vogliamo perseguire e che va oltre le tratte così come erano state concepite decenni fa. Esse devono rispondere alle esigenze delle nuove forme di organizzazione del lavoro e di sviluppo turistico secondo le linee guida delle costituenti D.M.O., coinvolgendo tutti gli attori locali dello sviluppo e rimuovendo quel sistema di “Re illuminato” ovvero di mero trasferimento di fondi dall’ente regionale agli enti intermedi che tanto male ha fatto al nostro territorio.

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