TRECASTAGNI. Assume contorni sempre più macabri la vicenda della dottoressa di 51 anni in servizio presso la Guardia Medica di Trecastagni violentata dal 26enne Alfio Cardillo. L’uomo ha risposto alle domande del Giudice per le indagini preliminari spiegando di essere “Profondamente pentito, non ero in me”. E’ quanto riferisce il suo legale, l’avvocato Luca Sagneri che parlando all’Ansa prosegue: “Ha ammesso gli addebiti che gli sono contestati – ha aggiunto il penalista -. Ma ha agito in un forte stato di incoscienza”. Secondo la sua ricostruzione al gip, Cardillo, ha detto di aver avuto un violento mal di denti e di aver tentato di sedare il dolore bevendo alcolici. Per questo sarebbe andato alla Guardia medica dove la dottoressa gli avrebbe somministrato un antidolorifico per via intramuscolo. “Quello che è successo dopo – ha sottolineato l’avvocato – lui non lo sa spiegare. L’unica cosa che ha ripetuto più volte è stato ‘non ero io, sono veramente pentito'”. L’avvocato Sagneri ha sottolineato come il suo assistito sia incensurato e per questo ha chiesto al gip la concessione degli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico.
Cardillo è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Acireale dopo che alcuni vicini di casa hanno sentito nella notte la dottoressa urlare. I militari dell’Arma arrivati subito sul posto hanno soccorso la donna, che era senza vestiti, e bloccato, l’uomo che aveva i pantaloni abbassati. La Procura di Catania che ne ha disposto l’arresto, gli contesta i reati di violenza sessuale, lesioni e sequestro di persona. La dottoressa, tramite i suoi legali, ieri ha presentato denuncia contro il 26enne e ha annunciato che si costituirà parte civile nel processo.