di Giovanni Castiglione
Era l’estate del 2001, un gruppo di ragazzi noncuranti ed annoiati, sui gradini di una “saletta” assolata e spenta. Un uomo claudicante, accompagnato da un collaboratore, attraversa lo spiazzo ed entra al Rosario. Ci sono circostanze che la vita te la cambiano, sconvolgono, stravolgono in maniera meravigliosa, come solo la meraviglia di Dio, la sua fantasia e novità creatrici sanno fare. Avremo dovuto tutti ricrederci, per primo “il parrino”, perché ciò che si era presentato come debolezza, si è dimostrato nel tempo un turbinio di energia, di zelo pastorale e educativo che raramente si riesce ad incontrare. Da rosariano è difficile poter riassumere l’esperienza vissuta in questi diciotto anni. Per molti di noi “u parrenu” – Padre Nino La Manna, nominato ieri Rettore del Seminario Arcivescovile di Catania – è stato un padre attento, premuroso, esigente ma amorevole; l’amico ed il testimone della nostra crescita, delle nostre scelte, delle nostre cadute e dei nostri successi. Il richiamo continuo al Vangelo ed alla vita seria e impegnata che l’essere rosariani comporta. Parlo al passato ma in realtà non si smette mai di essere padri. Le vite cambiano ed il Signore ci chiama sempre verso altre mete, verso il “non ancora”, immagine del Suo Regno che è presente già in mezzo a noi ma appunto non ancora. Se ci rattrista l’idea di averlo un po’ meno per noi, ci consola la certezza che il suo nuovo incarico rientra nella Volontà di Dio espressa per mezzo del nostro amato Vescovo (i suoi continui richiami all’obbedienza evangelicamente intesa in questo sono memorabili – “nell’obbedienza non si sbaglia”), ci dà gioia pensare che dopo aver salvato le nostre di vite, con il suo continuo rimando a Cristo e a Maria, possa ora contribuire a mettere ordine nelle vite degli altri, di chi in futuro sarà chiamato ad essere immagine dell’amore di Dio in una comunità. Rimane quello che è stato costruito e seminato in questi anni che certamente continuerà a crescere e fruttificare, rimangono i legami costruiti e le scelte che sono state fatte, rimane l’amore a Cristo, a Maria ed alla Chiesa che egli stesso ci ha trasmesso in maniera appassionata, esigente e radicale. Mi vengono in mente allora le parole di Paolo ai Corinzi: “Potreste infatti avere anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma non certo molti padri: sono io che vi ho generato in Cristo Gesù mediante il Vangelo.” (1 Cor 4,15). Nulla di più vero! Grazie Pa’.