Dalla tarda serata di ieri, la Polizia di Stato ha posto in stato di fermo di indiziato di delitto un cittadino maliano trentenne, gravemente indiziato dell’omicidio della moglie Francis Miracle, con le aggravanti di avere agito per motivi abbietti o futili e con crudeltà. Nella tarda serata dell’1 gennaio, gli agenti della Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. di Caltagirone erano intervenuti presso il Cara di Mineo dove, all’interno di un alloggio al primo piano, era stato rinvenuto il cadavere della cittadina nigeriana, Francis Miracle, di 26 anni, ospite del centro. Sono immediatamente iniziate le indagini della Polizia di Stato, coordinate dalla Procura di Caltagirone. Accanto al corpo della donna è stato trovato e posto sotto sequestro un coltello da cucina, con una lama di 13 cm circa, sporco di sangue. Il medico legale ha inoltre accertato che la vittima presentava una ferita da arma da taglio al collo. Ultimati i rilievi della Polizia Scientifica, protrattisi per tutta la notte, l’alloggio è stato posto sotto sequestro. Le indagini hanno, inoltre, consentito di acquisire indizi di responsabilità a carico di un cittadino del Mali il quale, recatosi a trovare la moglie ed i figli minori, di 8 e 6 anni, al culmine di una lite avrebbe colpito la donna, dandosi alla fuga.
Nel corso delle indagini sono state acquisite le dichiarazioni di alcuni cittadini stranieri dalle quali è emerso, così come avevano già indicato i due figli minori, sentiti con l’ausilio di psicologi, che la donna era in casa con il marito che, al momento del ritrovamento del cadavere, si era già allontanato facendo perdere le proprie tracce. Nel pomeriggio di ieri un equipaggio della Squadra Mobile ha individuato l’uomo nella zona del centro di Catania, nei pressi di un internet point. L’uomo, privo di documenti, è stato accompagnato presso gli Uffici della Mobile, dove si è riscontrato che presentava graffi e abrasioni compatibili con una presumibile colluttazione con la vittima. E’ stato peraltro verificato che il cittadino maliano voleva incassare una somma di danaro in contanti che gli consentisse di raggiungere il Nord Italia e poi l’estero. L’uomo, in presenza di un interprete, non ha reso alcuna dichiarazione limitandosi ad affermare di non essersi mai recato presso il Cara di Mineo. Nella tarda serata di ieri, alla luce dei gravi e indizi a suo carico, è stato posto in stato di fermo di indiziato di delitto per omicidio volontario, con le aggravanti di avere agito per motivi abbietti o futili e con crudeltà, ed associato presso il carcere di Catania a disposizione del Sostituto Procuratore di turno presso la Procura della Repubblica di Catania.