Come il Conte zio dei Promessi Sposi, il presidente della Regione Nello Musumeci sceglie di troncare e sopire. Sembra non essere turbato dalla scossa provocata dalle dimissioni dell’assessore Figuccia in aperto contrasto con il presidente dell’Ars, Miccichè, che vuole eliminare il tetto degli stipendi ai burocrati della Regione.
“Non c’è nessuna crisi politica” afferma Musumeci nel corso dell’incontro con i giornalisti della Sicilia occidentale (ieri a Catania il primo degli incontri con la stampa).
“Le dimissioni non sono elemento di grande novità – dice Nello Musumeci – Bisogna avere rispetto. Figuccia ha deciso, con una lettera densa di umanità, di lasciare il ruolo di assessore. Questo dispiace a tutti noi, dobbiamo rispettare questa scelta”. Ma ribadisce: “Non c’è nessuna crisi politica, perché il partito di appartenenza ha confermato fiducia alla maggioranza”. E conclude: “Io ho avocato a me la delega dell’assessore Figuccia, vi farò sapere quando sarà sostituito. Punto e basta”.
Nessun attacco all’assessore dimissionario, parole di rispetto semmai. Alle orecchi di Figuccia dovrebbero suonare consolatorie le dichiarazioni di Musumeci sugli stipendi.
“Noi che rappresentiamo le istituzioni, – osserva Musumeci – dobbiamo avere grande senso di responsabilità. In un momento di grande difficoltà economica, credo che gli stipendi già dignitosi (dei funzionari dell’Ars ndr) non debbano essere aumentati”.
Il Governatore siciliano si è detto soddisfatto della tenuta della maggioranza nel corso delle votazioni che hanno eletto i presidenti delle commissioni Ars.
“Siamo contenti di quello che è avvenuto ieri che testimonia la solidità della maggioranza – ha aggiunto – nel rispetto che bisogna avere verso tutte le opposizioni con le quali il governo vuole mantenere un rapporto di grande lealtà perché la gravità del momento non consente a nessuno di assumere posizioni di pregiudizio. Domani andremo in aula per l’approvazione dell’esercizio provvisorio e con il 2018 inizierà una nuova sfida”.
Improntate all’amarezza le dichiarazioni rese stamattina dall’assessore dimissionario Vincenzo Figuccia: “Mi ero illuso della possibilità che questo governo rappresentasse un’alternativa alla mala politica del passato della quale tutti noi sin d’ora, portiamo le stimmate. E invece nessuna garanzia per quelle centinaia di migliaia di siciliani che arrancano per arrivare a fine mese”.