Si indaga sulla morte di Davide Garufi, 21 anni, tiktoker che ha raccontato online il suo percorso alla scoperta della sua identità di genere, morto suicida nel suo appartamento di Sesto San Giovanni (Milano) mercoledì scorso.
I carabinieri, che hanno già inviato una informativa alla Procura di Monza, stanno vagliando possibili implicazioni di terze persone, anche se al momento non sarebbe emerso ancora alcun dato rilevante, dopo gli insulti apparsi sul profilo social di Garufi.
Il giovane, dal 2020, ha pubblicato contenuti ironici e poi ha raccontato una parte molto personale della sua vita, ovvero prima la sua nuova identità transgender con il nome di Alexandra, poi quella nuovamente di Davide, non binario. Sarebbe stato a partire da questo momento che sotto i suoi post sono comparsi commenti spesso con insulti, ora al vaglio degli inquirenti.
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Prima le telefonate poi i messaggi, gli insulti sul cellulare fino alla rissa tra donne davanti casa. È l'escalation di uno scontro tra due ragazzine che a Catania si contendevano un fidanzatino, uno scontro che poi ha coinvolto anche le due famiglie ed è finito in una rissa tra adulte.

L'autopsia non avrebbe detto la parola decisiva sulla morte della 15enne di Piazza Armerina trovata impiccata a un albero, nel giardino di casa, la scorsa settimana. «Al momento resta aperta ogni ipotesi. Abbiamo spunti interessanti, ma da soli non sono sufficienti a confermare o escludere alcunché.

Solo le indagini della procura ordinaria e di quella per i minorenni potranno chiarire se dietro il suicidio del tredicenne a Villagrazia di Carini in provincia di Palermo ci sono gli episodi di bullismo di cui era stato vittima il ragazzo.