
Due ordinanze di custodia cautelare in carcere per 39 indagati, 30 in carcere e nove agli arresti domiciliari.
È il bilancio dell’operazione congiunta contro il clan Cappello-Cintorino eseguita la notte scorsa dalla Guardia di finanza di Catania e Messina e dai carabinieri della città dello Stretto, che hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare emesse da due gip.
Tra i destinatari del provvedimento esponenti dei clan Cintorino-Cappello e Santapaola-Brunetto che, secondo l’accusa, tra il 2020 e il 2022, avrebbero gestito un fiorente traffico di sostanze stupefacenti rifornendo di droga l’intera area ionica del Messinese, anche attraverso anche la «mediazione» di alcuni personaggi di rilievo che avevano una base operativa tra Giardini Naxos e Taormina, due delle maggiori località turistiche della Sicilia. Per il traffico di droga venivano utilizzati un linguaggio in codice, telefoni dedicati e applicazioni di messaggistica non intercettabili con le comuni tecniche.
Durante le indagini, delegate dalle Dda etnea alle Fiamme gialle del nucleo Pef di Catania, sarebbero, inoltre, stati monitorati diversi episodi di approvvigionamento e di cessione di narcotico, che hanno portato , complessivamente, all’arresto in flagranza di cinque indagati e al sequestro di circa 13 chilogrammi di cocaina, 55 chilogrammi di hashish e di 72 chilogrammi di marijuana. Significativo è risultato il ritrovamento di una grande parte della droga sequestrata nel cimitero di Giarre (Catania), che è risultato essere una delle basi operative e di deposito del gruppo criminale.
Le inchieste, coordinate dai procuratori di Catania, Francesco Curcio, e di Messina, Antonio D’Amato, e coordinata dalla Dna, ha fatto emergere anche un vasto giro di estorsioni.
CLAN CAPPELLO ‘SUPPORTER’ DI UN CANDIDATO ALL’ARS
Il clan Cappello, attivo a Giardini Naxos, in occasione delle elezioni regionali di settembre 2022 si sarebbe adoperato per supportare la campagna elettorale di un candidato catanese all’Assemblea regionale siciliana. È un particolare emerso dalle indagini condotte dalle Dda di Catania e Messina sul clan mafioso Cappello-Cintorino, culminate oggi nell’esecuzione di due ordinanze, emesse dai gip dei Tribunali di Catania e Messina, nei confronti di 39 persone indagate per associazione per delinquere di tipo mafioso e altri reati. Grazie alle investigazioni delegate dalle Dda ai Carabinieri di Messina sarebbe stato evidenziato il ruolo di primo piano di Riccardo Pedicone che, a partire dal 2020, insieme ad altri affiliati al clan, avrebbe spostato nel territorio di Giardini Naxos una parte degli interessi illeciti del gruppo, avviando una fiorente attività nell’ambito del narcotraffico, avvalendosi dei propri canali di rifornimento della città etnea e operando nella commissione di estorsioni. Dalle intercettazioni è emerso come dai vertici del clan Cappello di Catania fosse stata imposta la presenza sul territorio di Giardini Naxos di Pedicone, che si è trasferito da Catania per organizzare meglio gli affari illeciti.