In una nota congiunta, le consigliere comunali Angela Branchina e Marica Terranova chiedono al sindaco di Adrano, Fabio Mancuso, di dimettersi a seguito della condanna di primo grado emessa dal Tribunale di Messina per una vicenda legata alla società Ascom Finance.
“La condanna in primo grado del sindaco Fabio Mancuso a tre anni e dieci mesi di reclusione, in continuazione con una precedente ipotesi di reato patteggiata, per bancarotta, con l’aggiunta della pena accessoria della interdizione dai pubblici uffici per cinque anni e della inabilità commerciale per tre anni, pone interrogativi che non possono essere ignorati e che travalicano la sfera giuridica” scrivono le due rappresentanti dell’assemblea cittadina.
“Pur nel pieno rispetto del principio di presunzione di innocenza che difenderemo sempre in quanto convinte garantiste, è doveroso affrontare questa vicenda con rigore etico e chiarezza politica, perché il tema centrale non riguarda solo la responsabilità penale, ma anche quella politica ed istituzionale. Il reato di bancarotta non può essere considerato estraneo al ruolo pubblico che il Sindaco ricopre. Chi amministra la cosa pubblica ha il dovere morale e politico di garantire non solo la legalità, ma anche l’assoluta trasparenza e affidabilità nell’esercizio delle proprie funzioni.
L’articolo 54 della Costituzione italiana stabilisce che i cittadini ai quali sono affidate funzioni pubbliche devono adempiere ad esse con ‘disciplina e onore’, principi che richiedono non solo il rispetto formale della Legge, ma anche una condotta capace di preservare la fiducia nelle istituzioni da parte dei cittadini. Una condanna in primo grado per un reato grave come la bancarotta, pur nel principio di presunzione di innocenza fino al giudizio definitivo, solleva inevitabili dubbi sull’opportunità che il sindaco continui a ricoprire il suo ruolo nel mancato rispetto dei valori sanciti nella nostra Costituzione. Mancuso ed i suoi sodali in questi giorni hanno definito ‘sciacallo’ chi legittimamente manifesta la propria opinione sulla sua condanna in sede penale per un reato contro il patrimonio, a tre anni e dieci mesi di reclusione.
Dunque, i magistrati che hanno condannato il Sindaco Mancuso in sede penale a tre anni e dieci mesi e all’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni ed all’inabilità commerciale per tre anni, sarebbero ‘sciacalli’? Quindi, le sentenze emesse da un Tribunale in nome del Popolo Italiano sarebbero un atto di sciacallaggio?
Questa vicenda non può essere derubricata a fatto personale o semplice ‘incidente di percorso’. Non sono, come afferma con enfasi il sindaco, ‘fatti che appartengono alla sua sfera privata’, ma fatti che interessano tutti i cittadini, in quanto Mancuso ricopre il ruolo di Sindaco ed ha il dovere di rispettare la fascia tricolore che indossa.
Quindi, non fatti suoi ma fatti nostri. Mancuso si dimetta per non danneggiare ulteriormente l’immagine della nostra amata città. Adrano merita di più”.