«È bellissimo e veramente incredibile, un benvenuto così non lo avrei mai immaginato. Qui sento il calore di casa».
È emozionata Jill Biden, accolta da una festosa Gesso, frazione di Messina, terra natale dei suoi bisnonni, con una piazza piena di gente, prodotti tipici, tricolori e bandiere stelle e strisce, un palco e una grande scritta di benvenuto, «Welcome to Gesso». Arrivando, la first lady degli Stati Uniti, insieme alla figlia Asheley, ha fatto una breve visita nella chiesa del borgo sui Peloritani. «Mia figlia e io – ha detto – siamo stati nella chiesa di Gesso dove abbiamo visto la registrazione della mia bisnonna. Sono qui perché le luci della collina di Gesso risplendono in tutto il mondo e io sono qui perché brillano dentro di me. I miei bisnonni dissero addio a Gesso e si imbarcarono con la speranza nei loro cuori non avrebbero mai potuto immaginare che nell’arco di tre generazioni la loro bisnipote sarebbe tornata a Gesso come prima first lady di origine italiana». Accolta da una folla festante, dal sindaco di Messina Federico Basile, che ha annunciato per lei la cittadinanza onoraria, e dalla prefetta Cosima Di Stani, ha donato un agrifoglio europeo e a lei è stata consegnata una pietra da cui si ricava il gesso con la scritta «In ricordo di un incontro affettuosamente storico». Tra le tante persone presenti, anche la 90enne Grazia Celona, originaria di Gesso, ma residente da tempo a Torino. I suoi fratelli si erano trasferiti in America. Insieme a una parente è voluta tornare qui per questo evento. Alcune ore prima la first lady era stata nella base militare Nas Sigonella, nell’ambito della sua iniziativa «Joining Forces» a sostegno delle famiglie dei militari e veterani. «Nel ritmo di ogni giorno, la loro vita – ha proseguito Jill Biden – parlando ancora dei suoi bisnonni – è stata forgiata dai valori italiani. Come molti della loro generazione, forti di questi valori e tuttavia alla ricerca di opportunità migliori, i miei bisnonni decisero di lasciare la loro madre patria con l’idea che, a prescincere da dovunque uno venga, si può sempre trovare una casa e un futuro negli Stati Uniti. Hanno attraversato l’Atlantico e pregavano la protezione di Sant’Antonio che continua a proteggere gli abitanti di Gesso. In America hanno subito scoperto che Hammonton, nel New Jersey, ospitava tanti migranti arrivati da Gesso e da altri paesi che, come Gesso, hanno portato la luce delle loro patrie verso la nuova nazione».
Passo dopo passo, ha continuato Jill Biden, «i miei bisnonni hanno costruito una nuova vita. Il loro cognome, Giscoppo divenne Jacobs. Il loro figlio, mio nonno, crebbe e trovò lavoro in una ditta di traslochi. Suo figlio, mio padre, entrò nelle forze armate all’età di 17 anni. E poi continuò gli studi per lavorare in banca. Nell’arco di due generazioni l’America non era più un posto sconosciuto ma era il posto dove i loro sogni diventavano sempre più grandi ogni decennio. Come first lady sono riuscita a riunire tutta la comunità italo americana così piena di energia. Ho avuto anche l’occasione di servire gnocchi e braciole alla Casa Bianca. I valori di lealtà, del duro lavoro e dello spirito di generosità che i miei bisnonni hanno portato con loro in America sono vivi ancora oggi. Sono così grata di essere qui a Gesso, guardo questo bellissimo posto, guardo tutti voi e sento il calore di casa per la vostra gentilezza, per il vostro benvenuto così pieno do gioia io lo ricorderò sempre questo giorno e lo terrò caro al mio cuore e se miei bisnonni potessero vederci sarebbero felici ma non perché io sono la first lady ma perché i bisnipoti sono rimasti legati alle loro radici». Infine: «Ho portato un regalo per tutti voi. Il mio Stato ha un simbolo che è un albero, l’agrifoglio americano; quindi offro a Gesso un albero vicino a questo, l’agrifoglio europeo. Spero veramente che questo albero rimanga forte per le generazioni future come simbolo di un legame duraturo di Gesso con i suoi figli al di là dell’oceano. Che possano le nostre radici essere forti possiamo crescere insieme». Mario Sarica, direttore del Museo di Cultura e Musica Popolare dei Peloritani, che ha curato un volume in cui viene ricostruito l’albero genealogico della famiglia Giscoppo-Jacobs, si dice soddisfatto: «Abbiamo avviato questo lavoro quattro anni fa assieme ad altri storici e studiosi e ricostruito questa bellissima storia di migrazione e questo modello esemplare d’integrazione. Gli ibbisoti sono una popolazione di migranti da sempre. Il primo a partire da Gesso fu Matteo Campanella che è stato anche il testimone di nozze dei bisnonni di Jill Biden Gaetano e Concetta. E anche lui è partito da Hammonton dopo l’Unità d’Italia per lavorare come bracciante agricolo. Oggi è una giornata storica per tutti noi». (AGI)