Paternò, inchiesta Athena: Naso e Comis scelgono il giudizio immediato. Dal Gup domani udienza preliminare per gli altri indagati

Paternò, inchiesta Athena: Naso e Comis scelgono il giudizio immediato. Dal Gup domani udienza preliminare per gli altri indagati

Il sindaco di Paternò Nino Naso e l’ex assessore Salvatore Comis indagati per voto di scambio politico mafioso, nell’ambito dell’inchiesta antimafia “Athena”, hanno scelto il giudizio immediato.

Niente udienza preliminare, quindi, in programma domani dinanzi al Gup che dovrà esaminare la richiesta di rinvio a giudizi da parte della Procura per quanto riguarda gli indagati nell’inchiesta “Athena”.

Il processo per Naso e Comis inizierà il 9 settembre del 2025. Intanto per il 15 e 16 gennaio del 2025 la Cassazione dovrà esprimersi sugli arresti domiciliari, ma sospesi, come aveva deciso il Tribunale del riesame. Un provvedimento che riguarda il sindaco Naso e l’ex assessore Salvatore Comis nonche l’ex consigliere comunale e ex assessore, Pietro Cirino e due esponenti del clan Morabito legato alla ‘famiglia’ Laudani di Catania. E sulla decisione del sindaco Naso di scegliere il giudizio immediato è intervenuto il circolo PD di Paternò.

“ Il sindaco Nino Naso è passato dalla demagogia allo stato puro, al più cinico realismo politico. E non ci sarebbe nulla di male se l’esaltazione dell’immobilismo riguardasse solo la sua persona- si legge in una nota-. Non si vuole, infatti, entrare nel merito delle scelte difensive personali. Quelle riguardano lui e la vicenda giudiziaria. Il punto è un altro. Del suo galleggiare e del suo immobilismo chi paga le conseguenze è la città. Sono ormai nove mesi che tutto è fermo, Paternò vive un’agonia senza fine. Agonia che dovrebbe interessare solo il primo cittadino, e non tutta la comunità. Nulla si muove, da nessun punto di vista: una città non governata che si spegne giorno dopo giorno” Il PD a questo punto si pone dei quesiti:

“Può un Sindaco sotto processo (egli stesso ha chiesto di andare a processo saltando l’udienza del 3 Dicembre) per reati gravissimi, su cui pende ancora il giudizio della cassazione riguardo la misura cautelare degli arresti domiciliari, avere la serenità di amministrare la città? Ma c’è dell’altro, che stupisce non poco. Che fine hanno fatto gli oppositori — quantomeno a parole — del sindaco? Che fine ha fatto la mozione di sfiducia? Il partito di Fratelli d’Italia dove si è dileguato? Come mai non spinge sui propri consiglieri comunali? Soprattutto, come mai non spinge per un intervento del ministero degli interni e del prefetto? È assurdo che non ci sia stata nemmeno la richiesta di accesso agli atti da parte del ministero. Altri comuni, anche a noi vicini, per molto meno sono stati sciolti.

A noi pare che sulla nostra città sia calata una pericolosissima e assordante coltre di silenzio, che mette tutti d’accordo. Tutto il centrodestra è d’accordo sul fatto che il corpo agonizzante possa continuare a galleggiare sul fiume”si chiude cosi la nota stampa del PD.

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