Alla costituente del Movimento cinque stelle vince colui che più di tutti l’ha voluta.
Il presidente Giuseppe Conte, che si era detto pronto a lasciare se la sua linea per un partito progressista e aperto alle alleanze fosse stata bocciata dagli iscritti, chiude la convention Nova saldo al comando del Movimento:
«A volte mi fermate e mi dite: presidente non mollare – dice dal palco -. Fino a quando ci sarete voi e fino a quando vorrete voi, io non mollo». Oltre la metà dei quasi 90mila iscritti ha votato per modificare la regola dei due mandati, per dire sì alle alleanze politiche e per eliminare il ruolo del garante. Lo sconfitto è proprio Beppe Grillo. Evocato, in apertura di kermesse, da una ventina di contestatori che hanno gridato «dimissioni» e «onestà» indossando t-shirt con stampato sopra il volto suo e di Gianroberto Casaleggio, il fondatore del Movimento non ha messo piede ai due giorni di assemblea. Ma il suo fantasma aleggia su Palazzo dei Congressi: a margine dei dibattiti ci si chiede se deciderà di `scendere´ a Roma, e quando ormai il voto che sancirà la sua fuoriuscita dal Movimento si avvia alla conclusione, lancia una frecciata che via Web arriva dritta in assemblea, scrivendo sul suo status di Whatsapp solo quattro parole: «da francescani a gesuiti». Commenta così un’immagine del «sasso dove posava il capo il serafico padre San Francesco», come recita la targa che sovrasta la reliquia conservata nella chiesa di San Francesco a Ripa, a Roma. Il non detto ha il sapore di una critica sprezzante a un Movimento che ha tradito le origini. Il `grillicidio´ si chiude senza tanti commenti. Conte dal palco si limita a sottolineare: «Non mi sarei mai aspettato che il nostro garante si mettesse di trasverso ed entrasse a gamba tesa» sul processo costituente. «Ci ha detto da subito, e lo ha ripetuto formalmente con pec e video sui social, che c’erano alcune cose di cui potevamo discutere a e altre di cui non potevamo – chiosa l’ex premier -. Questo ha creato un corto circuito. Mi è stata anche proposta con la stessa logica verticistica di decidere tutto in caminetti ristretti e a geometria variabile, ma l’ho rifiutata: l’assemblea degli iscritti è sovrana». E l’assemblea dice sì, con il voto online, alla linea dell’ex premier: «Dai quesiti direi che siamo progressisti», esulta Conte che aggiunge: «Perché rischiare e mettere tutto in gioco? Il M5S non si abbandonerà mai all’autocommiserazione e all’autoassoluzione. Se la stragrande maggioranza dei cittadini non vota, se tanti elettori si astengono, il movimento deve immedesimarsi con loro. Perché quando non riusciremo più a compiere questo processo, quel giorno il M5S non avrà più ragione di esistere».
«Alla disaffezione della politica noi rispondiamo con più partecipazione», continua il presidente, «il fuoco è vivo, non si è spento e il Movimento non è una timida brezza ma un forte vento per cambiare il Paese». Sul fronte delle alleanze, gli iscritti M5S hanno votato in maggioranza per un posizionamento politico da «progressisti indipendenti», ed eventuali coalizioni con altri partiti saranno, secondo quanto votato, «condizionate a un accordo programmatico preciso». Anche sul superamento della regola dei due mandati, Conte assicura: «Formuleremo una proposta `cum grano salis´ che voi voterete». E guardando al Pd e alla visione `testardamente unitaria´ della segretaria Elly Schlein, «per noi l’alleanza non è un dato precostituito, è un mezzo per un fine – afferma Conte -, perché siamo testardamente orientati a cambiare la società», ma «non siamo fatti per stare in una torre d’avorio e non possiamo cancellare i nostri principi». L’assemblea degli iscritti vota sì – con 42.828 voti favorevoli, 8.175 contrari e 3.449 astenuti – alla proposta di «semplificare la regola statutaria riguardante la modifica del simbolo». Per quanto riguarda le proposte sui temi di sanità il 93,25% è per «una sanità nazionale anziché regionale», l’89,22%, chiede l’introduzione di una legge sul fine vita, l’89,48%, è per l’abolizione del numero chiuso alle facoltà di medicina. Per quanto riguarda la lotta all’evasione fiscale il 65,34% è favorevole alla progressiva abolizione del contante e, sul fronte Ue, il 66,46% vuole l’istituzione di un esercito comune europeo. C’è spazio anche per la legalizzazione della cannabis, sulla quale vota sì l’84,2% degli iscritti. Cancellando il garante Grillo, la costituente taglia il cordone delle origini, mentre apre alle alleanze. Sul nome e simbolo si vedrà, ma il Movimento ha già cambiato pelle.