Dietro il dossieraggio e i ricatti del cerchio `magico´ che ruotava intorno alla figura di Antonello Montante, non c’era un’associazione criminale.
Lo hanno stabilito i magistrati della sesta sezione penale della Corte di Cassazione che hanno annullato senza rinvio la condanna a 8 anni, limitatamente all’accusa di associazione per delinquere per l’ex presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante, che era stato condannato in Appello a 8 anni per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e accesso abusivo al sistema informatico. I giudici della sesta sezione penale, presidente Giorgio Fidelbo, hanno disposto l’Appello bis per il ricalcolo della pena.
Nella scorsa udienza, il sostituto procuratore generale di Cassazione Elisabetta Ceniccola aveva chiesto il rigetto del ricorso confermando di fatto la condanna della Corte d’Appello e aveva sollecitato il rigetto dei ricorsi anche per, Diego Di Simone, ex capo della security di Confindustria condannato a 5 anni, e per Marco De Angelis,il sostituto commissario che aveva ricevuto in Appello una condanna a 3 anni e 3 mesi di reclusione. Tra i ricorsi presentati in Cassazione anche quello del generale Gianfranco Ardizzone assolto in appello e dichiarato prescritto un reato. Per altri 26 imputati, che hanno scelto di essere processati con il rito ordinario il processo è ancora in corso a Caltanissetta.
La Cassazione ha inoltre dichiarato decadute, per intervenuta prescrizione, le accuse di rivelazione del segreto di ufficio e di accesso abusivo a sistema informatico, limitatamente alle condotte poste in essere fino al giugno 2014. Soddisfazione per l’esito della sentenza della Suprema Corte è stata espressa dai legale dell’ex presidente di Confindustria Sicilia.