Olimpiadi, non ci resta che ‘Gimbo’ Tamberi: oggi la finale di salto in alto. Solo quarta la staffetta 4×100 con Jacobs

Olimpiadi, non ci resta che ‘Gimbo’ Tamberi: oggi la finale di salto in alto. Solo quarta la staffetta 4x100 con Jacobs

Resta solo lui, Gimbo. L’atletica azzurra si affida a Tamberi per difendere l’ultimo oro dei cinque vinti a Tokyo 2020.

L’ultima possibilità prima di doverci affidare corpo e anima al saltatore mezza barba era la staffetta 4×100 che fece sognare l’Italia sorprendendo il mondo in Giappone dopo l’oro di Marcell Jacobs. La magia però non è riuscita, anche se alla vigilia e dai tempi di qualifica nelle batterie (secondo ripescaggio) non si poteva pretendere più di un bronzo. Neanche quello, che invece a giudicare dalla gara andata in scena allo stade de France si poteva concretizzare grazie a una serie di congiunture astrali che tuttavia l’Italia non è stata abile a sfruttare. Nonostante uno Jacobs in grande condizione che chiude la sua frazione con il secondo miglior tempo (8.96) dietro solo al giapponese Sani Brown (8.88), e anche la partenza di Melluzzo che chiude in 10.40, risulta anche vincente la scelta di sostituire Desalu con Patta in terza frazione visto che il sardo con il miglior tempo di frazione (9.12). Non è bastato dunque cambiare le carte in tavola, con la prima novità di giornata che era stata proprio l’esclusione di Fausto Desalu dal quartetto azzurro, sostituito da Lorenzo Patta, specialista nei cambi di testimone.

In effetti era stata notata da tutti la difficoltà del primo nel lasciar partire Tortu in batteria, perdendo qualche decimo decisivo per raggiungere un tempo di qualificazione migliore rispetto al 38”07 di ieri e quindi evitare di disputare la finale in seconda corsia, la più interna, con il secondo tempo di ripescaggio e il Giappone in terza. Deludente e decisiva risulta alla fine la gara di Filippo Tortu, che crolla negli ultimi 20-30 metri e chiude con il settimo e penultimo tempo di 9.20 perdendo contatto con i primi: «Penso che la mia frazione sia stata quella un po’ più sottotono rispetto a quella dei tre compagni che mi hanno preceduto e questa è una cosa che naturalmente mi fa star male. Per loro, però, io ce l’ho messa tutta», ammette Tortu a fine gara, col magone e in lacrime per quel che poteva essere e non è stato.

Sale il Canada, che vince l’oro con il quartetto composto da Aaron Brown, Jerome Blake, Brendon Rodney e Andre De Grasse con il tempo di 37.50. Lo stesso tempo dell’Italia nella storica vittoria a Tokyo 2020, con il Sudafrica secondo e la Gran Bretagna terza. Non è bastato dunque all’Italia nemmeno un team Usa a mezzoservizio senza il campione olimpico dei 100 metri Noah Lyles, messo fuori gioco dal Covid, e autolesionisti al punto da guastarsi la gara sbagliando il passaggio di testimone tra la prima e la seconda frazione (Coleman-Bednarek) che comporta la squalifica e l’uscita dalla classifica finale. Un quarto posto «che fa malissimo», ammette Marcell Jacobs, aggiungendo che comunque «insieme si perde, insieme saremo sempre super uniti e torneremo a lavoro più agguerriti di prima», dice lo sprinter azzurro, felice di «essere tornato tra i più forti al mondo, questo mi dà tanta energia», riferendosi al 9.85 che gli era valso il quinto posto nei 100 metri.

Dunque, non ci resta che Gimbo. Ancora più alta adesso la pressione sul capitano azzurro che anche ieri ha lanciato strali al suo popolo multicolore: «Ci siamo! Domani (oggi ndr.) ore 19.00, la gara della mia vita. Tutto per un giorno. Tutto per questo momento. Ho il fuoco dentro e non vedo l’ora domani di esplodere. Poco più di 24h a quella che mi auguro con tutto il cuore ricorderò per tutta la vita come una delle serata più belle di sempre. Grazie a tutti voi per la vicinanza, sento tutto il vostro sostegno come mai prima d’ora! Carichi a bestia».

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