Biancavilla, 37enne morì in ospedale sette anni fa: Tribunale condanna Asp a risarcire la sorella

Biancavilla, 37enne morì in ospedale sette anni fa: Tribunale condanna Asp a risarcire la sorella

L’Asp di Catania è stata condannata dal Tribunale etneo a risarcire 43.836 euro alla sorella di un uomo deceduto nell’agosto 2017 presso l’ospedale di Biancavilla.

Lo rende noto il tutto lo studio legale “Gierrelex”. Si tratta di un uomo di 37 anni deceduto sette anni addietro; secondo i giudici l’azienda ospedaliera è stata ritenuta responsabile del decesso del paziente per le gravi omissioni diagnostiche e terapeutiche commesse dal personale sanitario che lo aveva in cura.

Il caso risale a poco prima di Ferragosto, quando l’uomo, febbricitante e in stato di incoscienza, era stato trasportato d’urgenza in ambulanza all’ospedale di Biancavilla con un codice “giallo mediamente critico” e la successiva diagnosi di “grave stato di disidratazione, denutrizione e febbre in paziente anoressico”.

Nonostante fosse stato sottoposto ad alcuni esami e ricoverato, il paziente è deceduto dopo meno di tre giorni. La sorella del 37enne si è rivolta agli avvocati Luigi Randazzo e Giuseppe Carnabuci lamentando gravi omissioni nella cura del fratello e uno stato di abbandono durante il ricovero. Il Tribunale – riferisce ‘Gierrelex’ nella nota – ha sottolineato che “le gravi condizioni di salute del paziente al momento dell’ingresso in ospedale avrebbero dovuto spingere il personale sanitario a eseguire esami diagnostici specifici e approfonditi per individuare le cause dello stato critico e tentare di fornire cure adeguate per evitare il decesso”.

Secondo la consulenza tecnica d’ufficio: “Dalla documentazione disponibile, insieme a quanto riportato nell’atto di citazione riguardo all’esame autoptico (non allegato al fascicolo documentale), è possibile attribuire il decesso del paziente a un’insufficienza cardiorespiratoria acuta causata da una tromboembolia polmonare in un soggetto disidratato e malnutrito. Infatti, sin dal suo ingresso nel pronto soccorso dell’ospedale di Biancavilla, il paziente presentava condizioni cliniche gravemente compromesse, rappresentate da disidratazione e malnutrizione, era scarsamente collaborante e mostrava segni e sintomi indicativi di una condizione patologica sia cardiaca che polmonare”.

Il giudice ha concluso che al paziente sono state effettivamente negate delle concrete possibilità di sopravvivenza, che statisticamente aveva, e ha quindi condannato l’azienda sanitaria provinciale al risarcimento e al pagamento delle spese legali.

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