«In merito alla vicenda per la quale ho deciso di rassegnare le dimissioni dalla commissione disciplinare del Csm, preciso che sono consapevole di avere imperdonabilmente sbagliato nell’incontrare la magistrata di Catania sottoposta al giudizio della Commissione. Va comunque subito sottolineato che ho accettato di incontrarla quando avevo già compiuto il mio lavoro di relatrice e avere determinato la decisione del tutto opposta alle speranze della interessata».
Lo dichiara in una nota Rosanna Natoli, consigliera laica del Csm eletta in quota FdI, finita al centro della `bufera´ per un colloquio privato con la giudice Maria Fascetto Sivillo, sottoposta a un procedimento disciplinare.
«L’ho incontrata su pressante richiesta di un vecchio e da tutti stimato amico (non avvocato ed estraneo alla politica) – spiega Natoli – che mi prego’ per un atto di `pietà´ stante, mi disse, il grave stato di salute della interessata. Ciò che mi preme sottolineare è che nessuno degli esponenti politici provinciali, regionali e men che meno nazionali del mio partito di provenienza è mai stato a conoscenza diretta o indiretta di questa vicenda del tutto estranea a ogni riferimento politico. Tralascio allo stato le modalità per le quali ho deciso di disertare l’ultima plenaria come suggeritomi da componenti togati del Csm. Mi rammarico ancora – aggiunge – per la mia inammissibile decisione di incontrare la magistrata difesa dall’avvocato Taormina la quale ha evidentemente preordinato la registrazione di un colloquio che, ripeto, è comunque avvenuto solo dopo la mia dura decisione disciplinare nei suoi confronti». (AGI)
Siamo nelle mani dei questi magistrati