Su disposizione della Procura Distrettuale della Repubblica, la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Catania il 17 giugno 2024, nei confronti di un uomo, un ventiseienne di Adrano, indagato per il reato di maltrattamenti in famiglia.
Le indagini, scaturite dalla denuncia della vittima, coordinate dalla Procura etnea e svolte dagli agenti del Commissariato di Adrano, hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’uomo, resosi responsabile di ripetuti episodi di violenza fisica e psicologica in danno della ex compagna e dei suoi familiari, aggravatisi dopo che il ventiseienne aveva saputo della volontà della donna di mettere fine alla loro relazione.
La donna non si è lasciata intimidire e, con grande coraggio, ha denunciato il marito violento, mettendo fine ad un vero e proprio incubo fatto di violenze, persecuzioni e aggressioni.
Dopo la denuncia sono state attivate immediatamente tutte le procedure del Codice Rosso per garantire la sicurezza della donna che, nel frattempo, aveva lasciato la casa familiare per trasferirsi con i figli altrove.
La donna ha riferito, nei dettagli, la lunga serie di maltrattamenti e di atti persecutori che ha dovuto subire, in un clima di terrore, di violenza fisica e psicologica.
Nel corso della convivenza, il ventiseienne l’ha più volte picchiata e minacciata di morte, fino a impedirle di avere una vita sociale, relegandola in casa senza consentirle di avere forme di contatto con l’esterno e vietandole perfino l’utilizzo del telefono per una morbosa e pericolosa mania di controllo.
Tra le condotte commesse dall’uomo e denunciate dalla donna si annoverano anche frequenti tentativi di manipolare i figli per metterli contro la madre e percosse anche nei confronti dei figli della coppia. Dalle indagini sono emerse, altresì, minacce di aggressione rivolte anche ad altri familiari della vittima. In più occasioni, infatti, l’uomo avrebbe minacciato la moglie di fare del male ai componenti della sua famiglia d’origine, qualora non si fosse sottomessa ai suoi voleri.
Stanca delle continue ed inaccettabili umiliazioni, la donna ha reagito con forza e determinazione per sé stessa e i suoi figli, prendendo in considerazione di denunciare il marito e le sevizie patite. Avendo appreso della scelta della moglie di rivolgersi alla Polizia, l’uomo, imperterrito, l’ha minacciata per l’ennesima volta, chiamandola al telefono per manifestarle l’intenzione di lanciarle dell’acido sul volto.
Vista la condotta violenta dell’uomo, confermata dalle indagini delegate agli agenti del Commissariato, accogliendo la richiesta di questa Procura Distrettuale, il GIP del Tribunale di Catania ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari, con l’applicazione del braccialetto elettronico, per impedire ogni sorta di contatto o comunicazione con la vittima.