«Più che un nuovo partito dei cattolici italiani, serve uno spartito».
È il messaggio lanciato da monsignor Luigi Renna, vescovo di Catania e presidente del comitato organizzatore della Settimana sociale dei cattolici, durante un incontro nell’aula del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, ieri a Trieste.
Gli scranni normalmente occupati dai consiglieri sono stati occupati per quasi due ore dagli amministratori locali, delegati nell’ambito della Settimana sociale: si tratta di sindaci, assessori, consiglieri regionali e comunali, dirigenti dell’associazionismo cattolico provenienti da ogni angolo del Paese. «Il presidente Mattarella – ha detto Renna – ci mostra che le istituzioni possono essere abitate dai cattolici, anche se su tanti temi oggi i cattolici sembrano divisi e a volte ostaggio delle ideologie. Ma bisogna costruire uno spartito comune più che un partito, altrimenti non si sa quale musica suonare. In questi giorni Trieste è diventato un luogo di crocevia e di dialogo, e a chi ci rimprovera chiedendo dove siano i cattolici abbiamo dimostrato, con una narrazione al positivo, che i laici sono presenti. La Settimana sociale è al servizio del bene comune e di tutto il Paese, e lo stile dev’essere sempre il primato della carità».
Temi ripresi dal vicepresidente del Consiglio regionale, Francesco Russo, che ha auspicato che «le diverse appartenenze politiche non diventino un ostacolo insormontabile in vista di un dialogo che riteniamo utile e necessario».
Nel documento finale del confronto, come riporta una nota, è stato espresso l’obiettivo di «riavvicinare i cittadini al voto consapevole» e vengono presi tre impegni: condividere esperienze in vista di un nuovo incontro nazionale ad autunno, declinare i principi emersi nella Settimana sociale nella propria esperienza amministrativa e «fare del magistero sociale di Papa Francesco l’elemento unificante per l’impegno dei cattolici in politica».