Paternò, Tribunale rigetta richiesta assunzione di 48 ex ‘doposcuolisti’: pagheranno spese processuali

Il Tribunale del Lavoro di Catania ha rigettato la richiesta dei 48 ex ‘doposcuolisti’, allo stato attuale sul libro paga dell’ex provincia di Catania, ma in servizio nel Comune di Paternò, di essere assunti a tempo indeterminato dal comune paternese. Il provvedimento emesso dal Tribunale delude, per il momento, il desiderio dei 48 lavoratori ad essere assunti dall’ente comunale. Si tratta, tuttavia, di un giudizio di primo grado; non è da escludere che gli interessati possano ricorrere in appello non appena verranno rese note, entro 60 giorni dalla pronuncia della sentenza, le motivazioni che hanno spinto il giudice Sonia Di Gesù a pronunciarsi negativamente.
La figura del ‘doposcuolista’ nasce alla fine degli anni ‘70 quando decine di giovani svolgono, per conto del Comune di Paternò, questo compito. Cessato l’incarico, i giovani rimangono per anni dei precari della pubblica amministrazione.
Con il nuovo millennio, una decina di loro, dopo un lungo iter processuale, hanno vinto la causa contro il Comune di Paternò e sono stati assunti a tempo indeterminato.
Altri 50 ex precari, invece, sottoscrivono un contratto con la Provincia di Catania: di sei mesi, prima, e di un anno poi. I contratti vengono pagati con soldi che arrivano dalla Regione. Stanchi di vivere in questo stato perenne di di incertezza, 48 ex ‘doposcuolisti’ intraprendono una causa contro il Comune di Paternò per essere assunti, anche loro, a tempo indeterminato; in subordine, una causa viene intentata anche anche contro l’ex Provincia regionale di Catania.
Alla delusione di vedere bocciata la loro istanza, per gli ex ‘doposcuolisti’ si aggiunge la beffa di dover pagare anche le spese processuali pari a circa 50 mila euro da dividere tra Comune di Paternò e Città Metropolitana.

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