Palma di Montechiaro, sfregiò il marito con l’acido: giudizio abbreviato per la donna di 50 anni

Palma di Montechiaro, sfregiò il marito con l’acido: giudizio abbreviato per la donna di 50 anni

Giudizio abbreviato per la cinquantenne Silvana Sfortuna, di Palma di Montechiaro, nell’Agrigentino, accusata di avere aggredito con l’acido il marito 48enne simulando poi un’aggressione ai suoi danni.

È questa la strategia processuale del difensore, l’avvocato Giuseppe Vinciguerra, dopo che il gip Iacopo Mazzullo ha disposto il rito immediato, saltando così l’udienza preliminare.

La donna è accusata di calunnia e lesioni con sfregio permanente. La cinquantenne, a sua volta, è rimasta sfigurata in una metà del volto in quello che sarebbe stato un tentativo di difesa da parte dell’uomo. Il marito della donna, rimasto per settimane in ospedale in gravissime condizioni e che ha riportato danni sparsi in tutto il corpo, si costituirà parte civile con l’assistenza dell’avvocato Calogero Sferrazza. L’uomo, rimasto ricoverato per mesi al centro grandi ustioni dell’ospedale Cannizzaro di Catania, si era difeso da subito sostenendo di non avere neppure toccato la bottiglietta che conteneva l’acido.

L’episodio risale al 5 dicembre 2023. La donna aveva raccontato di essere fuggita in una struttura protetta dopo avere subito violenze e maltrattamenti assieme alla figlia nata da un precedente matrimonio. Quella mattina, sempre secondo la versione della presunta vittima ormai smentita, la donna aveva commesso l’imprudenza di contattarlo per concordare la consegna di alcuni oggetti della figlia che erano rimasti nell’abitazione ed era stata aggredita con dell’acido.

A comprare la borraccia, come provato dall’esame delle telecamere di videosorveglianza, sarebbe stata la donna. Ulteriori riscontri sarebbero arrivati dalle intercettazioni e da altri atti di indagine. La stessa donna, che ha riportato ustioni al viso, seppure meno gravi, nel tentativo di difesa del marito, ha ammesso di essersi inventata tutto e di averlo aggredito provando a giustificare il gesto con alcuni episodi di violenza che avrebbe subito da parte del marito. La procura le contesta adesso la premeditazione. Il processo con rito abbreviato è stato fissato per il 20 maggio davanti al giudice Giuseppe Miceli.

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