Infiltrazioni della mafia nelle scommesse online sono al centro di un’inchiesta della Procura distrettuale di Catania che ha portato all’emissione, da parte del Gip, di un’ordinanza cautelare nei confronti di 21 indagati. Il provvedimento è stato eseguito da guardia di finanza, Scico delle Fiamme gialle, carabinieri del comando provinciale e della sezione Anticrimine dell’Arma. I reati contestati, a vario titolo, sono associazione mafiosa e a delinquere, esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse e intestazione fittizia di beni. Le contestazioni sono connesse alla gestione illecita d’imprese, in Italia e all’estero, dedite all’acquisizione di licenze e concessioni governative utilizzate per le attività di giochi e scommesse a distanza, effettuate aggirando le normative fiscale e antiriciclaggio. Emerse anche violazioni delle misure di prevenzione patrimoniali con l’intestazione fittizia di beni e società.
I soggetti destinatari della misura degli arresti domiciliari in quanto commerciali della rete “revolutionbet365” sono: INSANGUINE Francesco (Catania, 10/8/1976); VINCIPROVA Massimiliano Giuseppe (Catania, 2/11/1978); COCIMANO Giuseppe (Catania, 22/6/1975); GIUFFRIDA Massimo (Catania, 28/4/1973); PACCIONE Luciano (Bronte CT, 13/12/1976); ZAPPALA’ Leonardo (Mascali CT, 28/3/1961); CALCAGNO Fabio (Barcellona P.G. – ME, 11/5/1983); CAMPISI Sebastiano (Siracusa, 15/1/1984); DE MATTEO Sebastiano (Barcellona P.G. – ME, 23/7/1976); GUERRERA Francesco (Messina, 6/7/1985); IMBESI Ottavio (Barcellona P.G. – ME, 2/6/1971); INTAGLIATA Orazio (Augusta SR, 10/4/1989); VALENTI Alfredo (Siracusa, 21/5/1987); IANNI’ Giovanni (Roma, 29/8/1987); MANGANO Vincenzo (Palermo, 8/7/1986); DAIDONE Marco (Messina, 5/9/1973)
Tra gli arresti eseguiti dai carabinieri e grazie all’attività congiunta delle diverse forze di polizia coinvolte, figura anche Santapaola Carmelo, attuale vice sindaco del Comune di Misterbianco, nonché cugino dei fratelli Placenti, al quale viene contestato il reato di di intestazione fittizia di beni, in quanto titolare di fatto – unitamente agli stessi fratelli Placenti – dell’ “Orso Bianco Caffè”, attività ubicata in Monte Palma
Il provvedimento è quindi la naturale prosecuzione – dal lato della famiglia SANTAPAOLA/ERCOLANO – dell’operazione eseguita in data 14 novembre u.s., con l’emissione, da parte di questa Procura, di un fermo nei confronti di quindici soggetti – taluni ritenuti mafiosi – operanti nel settore del “gaming on-line”.
Nello specifico, il Comando Provinciale e la Sezione Anticrimine Carabinieri di Catania hanno curato l’esecuzione di quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Giudice per le indagini preliminari di Catania nei confronti di quattro soggetti ritenuti appartenenti alla “Famiglia” Santapaola-Ercolano e, in particolare, alla frangia operante nel comprensorio di Lineri di Misterbianco. L’attività investigativa ha fatto luce sul gruppo mafioso, capeggiato dai fratelli Placenti, abituato ad operare “sotto traccia”, ovvero a delinquere in modo da eludere eventuali investigazioni da parte degli organi inquirenti.
Tale condotta ha contribuito a quella che, nel corso di un’intercettazione ambientale avvenuta tra Carmelo Placenti e Trippa Emanuele, il primo chiama “duranza”, ossia l’abilità di aver continuato ad operare per anni senza incorrere in blitz antimafia che ne disvelassero la reale identità di affiliati.
Nel corso delle indagini sono stati documentati contatti tra alcuni indagati “santapaoliani” e soggetti ritenuti “vicini” al superlatitante Matteo Messina Denaro, tra cui il nipote di quest’ultimo, Guttadauro Francesco, nonché soggetti ritenuti “vicini” alla nota famiglia camorristica dei Nuvoletta di Marano.
I Carabinieri hanno pure posto in essere il sequestro di un ingente quantitativo di armi, trovate nella disponibilità di taluni indagati (due revolver, una carabina, un fucile semiautomatico, un fucile a pompa, due moschetti, una baionetta e numerose munizioni di vario calibro).