Qualcuno spieghi alla Barilla che l’antico adagio “scherza coi fanti ma lascia stare i santi” vale anche a Catania. I cartelloni pubblicitari per le vie della città con la scritta “Dolce come la mattina del 5 febbraio” per promuovere la nuova salsa di datterini stanno sollevando non poche polemiche tra i cittadini catanesi che ritengono offesa la sacralità del 5 febbraio, il giorno in cui si festeggia S. Agata. Sui social, il catanese Luciano Zuccarello, cui si deve l’avvio del tam tam di protesta, considera la trovata della multinazionale del settore alimentare una vera e propria blasfemia e chiede la rimozione della pubblicità.
Nel mirino i “persuasori occulti” dell’agenzia pubblicitaria che hanno concentrato il messaggio promozionale su una data impressa nel cuore, prima che nella mente, di ogni catanese: il 5 febbraio.
L’accostamento irrituale, secondo alcuni, finisce per strumentalizzare un giorno troppo importante per la città di Catania.
Caustico e illuminante il commento sui social di Giuseppe Russo: “Dietro c’è sicuramente uno studio di qualche deficiente che sicuramente conosce il significato del 5 febbraio, garantito”. Ai lettori catanesi del Corriere Etneo chiediamo di esprimere un’opinione sulla opportunità o meno di accostare la dolcezza di una salsa a quella del giorno della Festa di S. Agata.
Da catanese, non ci vedo niente di male.
Avete presente come si sentono le persone, soprattutto i bambini, al risveglio per Natale? Sono felici, gaudenti perché è un giorno di festa, peraltro religiosissima, perché per la nascita di Gesù Cristo.
A Catania la festa ancora più sentita è Sant’Agata, quindi i catanesi sono felici nel giorno di Sant’Agata, pervasi da una piacevole sensazione.
La salsa di pomodori datterini sarebbe dolce come quella mattina speciale per i catanesi, quindi molto buona! Anziché offendere, esalta l’attaccamento dei catanesi alla festa di Sant’Agata, a parer mio.
Non ci trovo nulla di blasfemo od offensivo.