Non aspettate a fare domanda, «presentate la richiesta di accesso all’incentivo quanto prima perchè, oltre al requisito del reddito, anche il fattore della tempistica conta».
Questo l’appello del presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi (Cnop), David Lazzari, alla vigilia del via alle domande per il bonus psicologo, da oggi – lunedì 18 marzo – e fino al 31 maggio, per chi è residente in Italia e con Isee non superiore ai 50mila euro, per un contributo massimo di 1.500 euro a persona una sola volta per ogni annualità. In contemporanea parte anche una campagna informativa per accedere al bonus con un video che verrà trasmesso anche sulle reti Rai.
In Italia, ricorda Lazzari «secondo una nostra indagine sono 5 milioni i potenziali pazienti, cioè le persone che vorrebbero rivolgersi ad uno psicologo-psicoterapeuta ma non hanno le risorse economiche per poterlo fare». E dai primi dati emersi durante la prima edizione del bonus le donne e gli under 35 sono le fasce di popolazione che mostrano i disagi più elevati. «Non stiamo parlando dei disturbi più gravi all’apice dalla piramide, quelli che hanno necessità di trattamenti anche farmacologici, ma – spiega Lazzari all’ANSA – quelli legati alle forme più diffuse di disagio, che riguardano ansia, umore, disturbi di adattamento e sviluppo dovuti allo stress».
«In tutte queste situazioni un intervento precoce – sottolina Lazzari – si trasforma un una importantissima forma di prevenzione se si pensa che fino al 70% di questi disagi se non intercettati si trasformano in patologie più gravi, ma anche in una forma di risparmio notevole in termini economici». Da qui l’importanza del bonus. Una misura che, dice il presidente del Consiglio dell’Ordine degli psicologi, «pur con i suoi limiti, è fontamentale per dare una risposta in termini di psicoterapia se si pensa che oggi nel pubblico solo 3,5 persone su 100 ricevono una risposta psicoterapica». «Attraverso un monitoraggio che stiamo ultimando, condotto con 6 università, di Milano Bicocca, di Pavia, di Bergamo, di Roma La Sapienza, di Palermo e Catania – dice Lazzari – stiamo calcolando quanta salute si è guadagnata finora con il bonus rispetto all’investimento di risorse pubbliche. E i risultati che ne stanno uscendo parlano di una importante efficacia».
A rispondere alla chiamata del bonus, una task force di oltre 25 mila professionisti «e dico con orgoglio che abbiamo registrato una grande disponibilità con numeri importanti distribuiti su tutto il territorio nazionale nonostante le criticità per l’erogazione dei pagamenti della prestazione da parte delle Regioni all’Inps dei fondi del ministero della Salute». «Si tratta di 10 milioni di euro dei fondi relativi al bonus 2023 perchè per problemi tecnici il decreto è uscito nel mese di novembre scorso. Ora l’auspicio e, anzi, spero la certezza – dice Lazzari – è che non ci sarà bisogno di un decreto per le domande relative al 2024, e per gli anni successivi, sempre per 10 milioni di euro l’anno totali. Per quanto riguarda quest’anno siamo in attesa della comunicazione da parte dell’Inps». Sul 2023 ci si aspetta anche una somma maggiore derivante dalle rimanenze dell’annualità 2022.