A Paternò il presidente del consiglio comunale Marco Tripoli ha convocato per domani pomeriggio alle 18 il consesso civico straordinario e urgente la cui convocazione era stata richiesta da 9 consiglieri di opposizione (Alfio Virgolini, primo firmatario, Salvatore Frisenna, Salvatore Tomasello, Angelo Calenduccia, Lorenzo Terranova, Gabriele di Fazio, Giovanni Piana, Maria Barbara Benfatto, Ionella Catena).
Una seduta consiliare incentrata ad affrontare la problematica legata alla presenza dei lavoratori stranieri in città per la campagna agrumicola. Una situazione particolare visto che nelle ultime settimane si erano registrati numerosi episodi di violenza come risse, lite e tentato omicidio.
I nove consiglieri avevano specificato nel documento inviato al presidente del consiglio Marco Tripoli che sarebbe stato opportuno trovare “una sintesi”: in primis agli extracomunitari ospitati nella baraccopoli di Ciappe Bianche dove fino a qualche settimana addietro erano presenti oltre 150 persone (allo stato attuale sarebbero presenti meno di 50 persone mentre il resto o è andato via da Paterno oppure si è spostato verso il centro cittadino in abitazioni vuote o in affitto) sarebbe opportuno “reperire eventuali alloggi provvisori e alternativi togliendoli dall’attuale sito ivi occupato che si presenta in pessime condizioni igienico sanitario”; inoltre le leggi italiane prevedono che “gli extracomunitari irregolari debbano essere espulsi e che gli stessi per essere immessi nel mondo debbano essere muniti di permesso di soggiorno, contratti di lavoro e vaccinazioni obbligatori”.
Sulla convocazione del consiglio sono intervenuti i segretari di Uila Sicilia e Uila Paternò, rispettivamente Nino Marino e Roberto Prestigiacomo: “Apprezziamo che il Consiglio comunale di Paternò si riunirà lunedì per una seduta straordinaria dedicata all’emergenza delle nuove schiavitù, ma chiediamo che tutte le istituzioni si pongano il problema di individuare soluzioni concrete per lavoratrici e lavoratori sfruttati. Rivendichiamo risposte, innanzitutto da Stato e Regione. Perché al danno non si unisca la beffa sommando rabbia a rabbia, dolore a dolore.A Paternò come altrove, non basta sgomberare una baraccopoli e allargare le braccia quando si ricorda, che bisogna vincere la vera sfida rappresentata dall’urgenza di garantire ospitalità e rispetto, oltre che lavoro dignitoso e sicuro, agli operai agricoli sinora ostaggio dei caporali e dei loro mandanti”.
Marino e Prestigiacomo, quindi, concludono “ribadendo l’appello della Uila alle istituzioni politiche, perché siano rafforzati gli uffici ispettivi oggi a corto di organico, e ai consumatori affinché acquistino unicamente prodotti della filiera di legalità”. Intanto nei giorni scorsi in merito allo sgombero di Ciappe Bianche,si è svolto al comune di Paternò un tavolo tecnico fra i soggetti coinvolti. Il sindaco Nino Naso ha individuato l’area del pozzo Currone dove alloggiare i braccianti di Ciappe Bianche. Dovrebbe essere allestita una tendopoli. Tutto comunque sarà deciso nelle prossime ore che verranno sfrattati.