Paternò: Chi ha fatto morire Barbaro? …denuncia contro ignoti da genitori disabile

Chi ha fatto morire Barbaro? Perdere un figlio e non conoscere le cause che hanno portato alla morte del congiunto. Vincenzo Messina e la moglie Giuseppa Valenti, una coppia di genitori che vive a Paternò nel quartiere Ardizzone, vogliono conoscere le cause che hanno provocato la morte del proprio figlio Barbaro, 39 anni, lo scorso 22 settembre all’interno dell’ospedale “Pineta Grande” di Castel Volturno, in provincia di Caserta.

Dal 18 luglio del 2012, Barbaro era ricoverato nella struttura “RSA Saraceno-Padre Pio” di Castel Volturno. Era ospitato lì per un ritardo mentale grave.

Sono state diverse le spiegazioni fornite ai familiari sul perché il 39enne paternese è deceduto. Dapprima c’è chi ha parlato di una influenza. In una versione successiva dei fatti si fa riferimento a un attacco cardiaco. Infine, la spiegazione dei medici che raccontano di avere asportato metà intestino dell’uomo.

Il legale della famiglia, avv. Giovanni Trischitta, ha presentato una denuncia alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere contro ignoti nella quale si chiede di individuare “i responsabili della morte di Messina Barbaro per colpa medica e/o eventuali omissioni di atti d’ufficio che hanno portato al decesso e vengano puniti penalmente per i reati che il Magistrato riterrà di contestare ed imputare”.

La vicenda di Barbaro Messina, dal tragico epilogo, ha inizio mercoledì 19 settembre quando la madre del giovane chiama come ogni giorno la struttura dove è ricoverato il figlio. Le riferiscono di non poterle passare al telefono il proprio figlio, perché “…ha la febbre alta e sta vomitando”. La invitano a richiamare l’indomani. La donna richiama nel pomeriggio del giorno dopo. L’operatore di turno gli riferisce che il figlio non può ma che si è ripreso dalla febbre e si è normalizzato. Tuttavia, la situazione si aggrava la sera stessa quando dalla struttura chiamano casa Messina per informare che il giovane è in ospedale, dove ha subito un intervento e gli è stato asportato metà dell’intestino. I genitori di Barbaro partono in auto da Paternò la sera stessa, assieme ad altri parenti. A Castel Volturno arrivano la mattina seguente.

In ospedale vengono informati dai medici che Barbaro è grave perché il ragazzo è “stato portato troppo tardi”. La situazione precipita venerdì 22 settembre quando un medico comunica ai familiari che il ragazzo non c’è l’ha fatta.

Nelle denuncia è stata evidenziata, inoltre, che un operatore della “RSA Saraceno-Padre Pio”, dove si trovava ospite Barbaro, avrebbe riferito ai genitori che “la residenza aveva chiamato l’ambulanza e i sanitari appena arrivati si rifiutavano di portare in ospedale il Messina perché conoscevano il soggetto e per loro era una questione di psichiatria”.

Barbaro, stando a quanto racconta l’operatore della residenza, accusava un forte dolore all’addome. Ad accompagnarlo in ospedale sono stati stati gli stessi operatori. E in ospedale Barbaro è “entrato da solo, senza alcun aiuto di barella o altro”.

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