Paternò, baraccopoli Ciappe Bianche: Anpi chiede tavolo tecnico su lavoro stranieri e vivibilità

Paternò, baraccopoli Ciappe Bianche: Anpi chiede tavolo tecnico su lavoro stranieri e vivibilità

Non si spengono le luci sulla baraccapoli di contrade Ciappe Bianche a Paternò dove vivono in condizioni disumane oltre 150 lavoratori stranieri impegnati nei lavori in campagna.

Ad occuparsi della questione sono i componenti dell’ANPI Sez. “Carmelo Mio” di Paternò (Matilde Pino, Francesco Parisi, Mariagrazia Pannitteri, Cristina Costa, Salvo Liotta, Maria Rosaria Di Domenica, Oscar Fiorito, Rosario Di Benedetto, Paolo Licandri, Andrea Maione, Turi Maurici, Sante Chinnici, Domenico Signorelli, Giovanni Mio, Cinzia Cunsolo, Salvo Russo, Barbara Cracchiolo, Giuseppe Di Benedetto) i quali sono “preoccupati per le condizioni di vita disumane e degradanti in cui sono costretti a vivere i cittadini stranieri nella baraccopoli paternese. Questi lavoratori, che cercano solo una vita migliore e opportunità di lavoro, si trovano intrappolati in situazioni di oppressione, vittime di sfruttamento del lavoro e del caporalato”- dicono i componenti dell’ANPI paternese i quali hanno sottolineato il fatto che la baraccopoli, priva di servizi igienici adeguati e acqua potabile ed elettricità, “rappresenta un luogo in cui la dignità umana viene costantemente calpestata.

I residenti, costretti a vivere in spazi sovraffollati e insalubri e sono esposti a rischi per la salute e privati dei diritti fondamentali alla sicurezza e al benessere. Inoltre, il fenomeno del caporalato e dello sfruttamento del lavoro, in cui i lavoratori italiani e stranieri vengono sottopagati, privati dei propri diritti e costretti a operare in condizioni pericolose e non conformi alla legge, aggrava ulteriormente la situazione già precaria di questi cittadini”.

L’ANPI chiede all’Amministrazione locale, alla città metropolitana e alla Regione, nonché alle autorità sanitarie competenti, di “costituire un tavolo tecnico con tutti gli attori coinvolti al fine di trovare, nel più breve tempo possibile, soluzioni efficaci e definitive che garantiscano il diritto al lavoro libero da qualsiasi sfruttamento e in condizioni di sicurezza, la creazione di alloggi transitori dignitosi per i lavoratori stagionali e un ambulatorio medico per garantire l’assistenza sanitaria necessaria.

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