`Pace, terra, dignità´«non è un partito ma un movimento, vettore per portare al centro della campagna elettorale per le europee la parola pace».
Con queste parole Michele Santoro presenta a Roma la nuova formazione insieme a Raniero La Valle. «Il nostro primo obiettivo è impedire che in campagna elettorale non si parli del ruolo dell’Europa per raggiungere la pace – aggiunge – Il nostro paese e l’Europa devono uscire dalla guerra come prevede la nostra Costituzione». Ai giornalisti presenti nella sala Tobagi della Fnsi, al primo piano di via delle Botteghe oscure 54, vengono consegnate le nove pagine di un programma «scritto con un metodo completamente nuovo e condivisivo – assicura Santoro – mettendo insieme parole e idee» di chi condivide il progetto. E «se per caso questa piccola formazione prendesse il 4 o anche il 3 per cento dei voti – chiosa – questo rappresenterebbe un terremoto politico nel Paese».
«Solo uscendo dal sistema di guerra – si legge nel programma elettorale – sarà possibile prendersi cura delle persone e aprire un’era nuova per il mondo». La nuova piattaforma guarda a sinistra, ma «non vogliamo sottrarre voti a Pd o M5s – afferma Santoro – non siamo in competizione con loro perché puntiamo al voto di chi si è astenuto». «Se la sinistra è in frantumi di certo non è per causa nostra – è l’affondo – È evidente che il M5S persegue una sua strategia di opposizione e il Pd ne ha una diversa».
Per quanto riguarda i candidati «ci impegnamo entro dieci giorni a dare le liste complete anche perché per presentarci siamo costretti a raccogliere le firme», sostiene. E a chi tra i giornalisti presenti fa i nomi di Ignazio Marino e Mimmo Lucano risponde con un laconico «sono amici» «con cui siamo in contatto». Mentre sull’ipotesi di una candidatura di Ilaria Salis, ventilata di recente da alcuni giornali, «non è condannata di niente, quindi se lei volesse candidarsi alle europee potrebbe farlo, ma ovviamente bisogna chiederlo a lei», dice, «noi siamo favorevolissimi alla battaglia che si fa per la sua liberazione».
A margine della conferenza torna a parlare di Rai e della polemica sulle parole contro la guerra in Mediorente pronunciate da alcuni partecipanti a Sanremo, a cominciare dal cantante Ghali: «Se quanto sta succedendo a Gaza sia una strage o un genocidio, è una disputa che non ha alcuna valenza rispetto a trovare il modo di far tacere le armi», è la risposta secca. E sulla tv pubblica, «la deriva Rai la trovo allucinante per il modo in cui si sta manifestando» e «dal punto di vista qualitativo la Rai di oggi è peggio perfino di quella dell’editto bulgaro, su questo non ci sono dubbi». Ma «dal punto di vista delle decisioni che si prendono per censurare e mettere da parte le persone, secondo me non si può fare un paragone con la cacciata di Biagi, Luttazzi e anche con la cacciata mia, dai nostri programmi, perché in questo momento a me non risulta ci siano persone che sono state cacciate – conclude – Ci sono persone che hanno fatto le loro scelte e non sono volute rimanere in quel contesto decidendo di andare via».