“Perché a Messina viene negato lo stato di emergenza socio sanitario ambientale ed a Biancavilla sono stati concessi ingenti risorse per simili motivi? Perché lo Stato a Biancavilla nel 2003 ha speso oltre 300 milioni di euro e a Messina neanche 50 milioni?”. Pur di attaccare il governo centrale che non ha concesso la dichiarazione dello stato di emergenza per la questione baracche, il sindaco di Messina Cateno De Luca “scaglia” contro il Comune di Biancavilla parole velenose buttando lì una cifra – 300 milioni – che non sta né in cielo né in terra. L’attacco grossolano di De Luca manda su tutte le furie il sindaco di Biancavilla, Bonanno.
“Le parole del sindaco di Messina – dichiara Antonio Bonanno – sono gravissime oltreché fuori luogo e infantili.
Chiamare in causa la città di Biancavilla che, al termine di un lungo percorso di ricerca e battaglie sul campo si è vista attribuire il riconoscimento di Sito d’interesse nazionale sul fronte della fluoro-edenite, è un fatto scorretto. E balordo. Sparando un numero addirittura di 300 milioni di euro: chissà da dove l’ha tirato fuori. E’ tutto falso come la sua sensibilità.
“Biancavilla piange da anni le sue vittime: ed il sindaco di Messina non ha rispetto nemmeno dei morti e di quelle famiglie che hanno visto strappare da sé gli affetti più cari.
Biancavilla e i biancavillesi sanno cosa significhi convivere contro l’ombra oscura della fluoro-edenite: è per questo che tutti gli amministratori che si sono avvicendati negli ultimi 25 anni hanno condotto una strada fatta di colloqui continui col Governo italiano ed i centri di Ricerca ospedalieri e universitari.
“La nostra azione di bonifica – conclude il sindaco di Biancavilla – prosegue nella consapevolezza di dover intervenire quotidianamente, senza abbassare mai la guardia. Vicini alle istituzioni e lontani dalle strumentalizzazioni come quelle messe in campo da un sindaco, come quello di Messina, alla ricerca di un quarto d’ora di celebrità.
De Luca si vergogni”.