Il dodicesimo congresso di Legambiente Sicilia ha rinnovato gli organismi che guideranno l’associazione per i prossimi quattro anni.
Il direttivo, votato dall’assemblea dei soci, ha eletto Tommaso Castronovo presidente, Anita Astuto vicepresidente e confermato direttrice Vanessa Rosano.
«Sono tante le sfide e le battaglie da portare avanti – ha detto Castronovo – Abbiamo costruito un documento programmatico, la Sicilia in cantiere, che contiene numerosi spunti di riflessione e la giusta direzione da intraprendere per innovare, includere, riconvertire, per accelerare la transizione ecologica e costruire un futuro di pace. Dobbiamo spingere affinché la Sicilia diventi realmente hot spot di biodiversità per il contrasto al cambiamento climatico. Dobbiamo rompere l’incantesimo del Ponte sullo Stretto, da anni abbiamo dimostrato la totale inutilità dell’opera che serve solo a sprecare denaro pubblico».
«La transizione ecologica siciliana – spiega il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani, presente all’assemblea congressuale – è un tassello fondamentale della riconversione ambientale dell’economia italiana. Nei prossimi 4 anni in Sicilia ci sarà da praticare la rivoluzione energetica e circolare, realizzare le infrastrutture per la mobilità sostenibile, le opere di fognatura e depurazione, promuovere l’innovazione produttiva in agricoltura e nell’industria. Contemporaneamente si dovrà fermare il ritorno al passato, come i condoni edilizi, gli impianti energetici che sfruttano le fonti fossili, nuovi inceneritori, nuove cattedrali del deserto come il ponte sullo Stretto».