Catania, assistente esterno colpito dal genitore di un’alunna: “Nessuno è intervenuto”

Catania, assistente esterno colpito dal genitore di un’alunna: “Nessuno è intervenuto”

Il dipendente di una cooperativa sociale società che gestisce l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione di un alunno di una scuola della cintura metropolitana di Catania è stato colpito con un forte schiaffo al collo dal genitore di un’alunna.

Il colpo gli ha procurato una ferita medicata in ospedale e giudicata guaribile in otto giorni. L’aggressione segue quella due insegnanti di una scuola pubblica del capoluogo da parte della madre di un alunno e di un altra donna. Lo pubblica il sito lasicilia.it riportando la dichiarazione della responsabile della cooperativa spiegando che il gesto sarebbe da mettere in relazione al fatto che «un nostro bambino speciale aveva disturbato sua figlia».

«Il mio sgomento e la mia amarezza – aggiunge la dirigente della cooperativa – sta nel fatto, che nessuno del personale scolastico sia intervenuto, chiamando i carabinieri o perlomeno il dirigente scolastico o il suo delegato. Io sono venuta a conoscenza dell’accaduto dal mio operatore. Nessuno si è premurato di avvisarmi e di informarmi delle condizioni del mio operatore. Ad oggi tutto tace. Abbiamo un referto medico rilasciato dal pronto soccorso, abbiamo relazionato tutto e abbiamo denunciato l’accaduto ai carabinieri. Quello che mi fa male – sottolinea – è questo silenzio da parte della scuola. Non importa, tanto non mi faccio intimidire da nessuno, lotterò sempre per le cose a cui credo. Non permetterò mai, ma dico mai che tanta violenza si riversi, sia nei confronti dei bambini, sia nei confronti dei miei operatori, che con professionalità e amore danno il meglio di sé. Chi lavora a scuola, a prescindere che siano docenti o operatori esterni, deve essere tutelato e garantito nell’esercizio delle sue funzioni e non lasciato nelle mani di genitori aggressivi e incivili. Inoltre la scuola in casi simili, ha il dovere di chiamare le forze dell’ordine, per scongiurare il peggio, cosa che nessuno si è preoccupato di fare. Credetemi – conclude – è andata bene, ma non mi fermerò qui. Noi professionisti esterni, desideriamo essere ascoltati e tutelati allo stesso modo dei dipendenti del Miur. Avrei tanto da dire ma mi fermo qui. Operatori, genitori, sarò sempre accanto a voi. Lotteremo insieme per i nostri bambini».

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