
«Ancora una volta l’emergenza legata alla cenere vulcanica compromette l’operatività dell’aeroporto. Questo impone una riflessione complessiva sul futuro del trasporto aereo nell’area metropolitana di Catania».
A dirlo è Giovanni Musumeci, segretario territoriale dell’Ugl Catania. Il sindacato rilancia la proposta di realizzare un nuovo aeroporto a Gerbini, un’area «logisticamente strategica che potrebbe garantire maggiore efficienza e continuità operativa per il traffico aereo». «I disagi non colpiscono solo chi viaggia – aggiunge Tino Minutola, segretario provinciale Ugl Trasporto aereo di Catania -, ma anche il personale dell’aeroporto che si trova ad affrontare le emergenze per diminuire i disagi ai passeggeri».
«L’aeroporto di Catania, quarto scalo in Italia per traffico passeggeri sottolinea ancora il sindacato -, nonostante gli sviluppi previsti, deve affrontare diverse problematiche strutturali, tra cui il rischio idrogeologico legato al torrente Forcile e l’elevata densità abitativa dei quartieri circostanti». Per questo motivo, l’Ugl propone la realizzazione di una nuova infrastruttura aeroportuale a Gerbini, un’area già servita dall’autostrada Catania-Palermo e dalla tratta ferroviaria Bicocca-Catenanuova, in fase di potenziamento con la linea Av/Ac Messina-Catania-Palermo. «La costruzione di un nuovo aeroporto a Gerbini – conclude Carmelo Giuffrida, segretario regionale Ugl Sicilia – rappresenterebbe non solo una soluzione ai problemi tecnici e operativi dell’attuale scalo di Fontanarossa, ma anche una svolta economica per il territorio. Creerebbe nuovi posti di lavoro e attrarrebbe investimenti, rafforzando il ruolo di Catania come snodo strategico per i trasporti nel Mediterraneo».
Per l’Ugl un nuovo aeroporto a Gerbini permetterebbe di sviluppare «un hub internazionale per voli a lungo raggio, mentre Fontanarossa potrebbe essere dedicato ai collegamenti regionali e nazionali, migliorando la gestione del traffico aereo e riducendo i disagi per passeggeri e operatori».