Sta creando un vespaio di polemiche l’espressione del consigliere comunale di Paternò Lucio Cunsolo (sulla carta opposizione ma in pratica molto spesso vicino all’amministrazione comunale) “U CAPRICCIU DE FIMMINI PRENI” (“il capriccio delle donne incinte)” detta nel corso dell’ultimo consiglio comunale tenutosi proprio il 31 dicembre e in cui l’assise civica doveva approvare i debiti fuori bilancio.
Il “pensiero” del consigliere Cunsolo è indirizzato agli amici dell’opposizione che avevano richiesto e votato la seduta del consiglio comunale qualche giorno prima. Un rinvio chiesto per aver maggiori informazioni sui 33 debiti fuori bilancio giunti all’attenzione dell’assise civica lo scorso 27 dicembre.
L’espressione del consigliere Cunsolo è stata fortemente criticata dal capogruppo di Paternò-On Rosanna Lauria, la quale sulla sua pagina social ha espresso il proprio disappunto: “Ditemi voi, se un’Istituzione all’interno di un’assise civica può permettersi di usare così tanta volgarità servendo una similitudine, che risulta ormai abolita proprio per il senso squallido e burbero della stessa- scrive la Lauria- Il termine “prena” veniva adottato esclusivamente per gli animali di grossa taglia e tra l’altro nel senso più dispregiativo con riferimento a sfondo sessuale. Purtroppo da anni assistiamo in Consiglio alla barbarie delle parole del Consigliere Cunsolo e al suo atteggiamento da mercante in fiera. Tale Consigliere sembra non aver capito che sia stato eletto tra le fila della minoranza, per fare opposizione all’amministrazione e non alle CONSIGLIERE. Mi disgusta vedere troppo spesso il suo comportamento spregevole, non consono all’aula consiliare, come oggetto di grosse risate. Mi lascia allibita dinanzi a tanta misera spocchia, che non ci sia nessuna indignazione e nessun provvedimento da parte di chi dovrebbe tutelare e garantire tutto l’organo consiliare o da chi è alla guida della città e ha il dovere di far rispettare tutte le DONNE” ha concluso Rosanna Lauria.
Duro anche il commento dell’altra consigliera di opposizione Mariabarbara Benfatto che sulla propria pagina social tra il serio e faceto attacca il collega Lucio Cunsolo: “RIMA LEZIONE per gli aspiranti consiglieri d’opposizione. RIPETIAMO INSIEME. Si è forza d’opposizione anche se:
1) prima di subito si è tradito il progetto politico per il quale si è candidati; se si riesce ad avere l’elogio pubblico del sindaco eletto, precedentemente avversario, a seguito della prima votazione consiliare utile, si vince la presidenza di una commissione;
2) anche se con costanza e perseveranza si è stati simultaneamente stampella e cerotto della forza di governo, allineandosi in tutte le votazioni a quelle dei consiglieri di maggioranza;
3) anche se non si è mai sostenuta una sola azione contraria all’amministrazione attuale;
4) anche se si è fatta opposizione all’opposizione (quella dura e intransigente) e anche se, avendo sempre fatto l’interesse della maggioranza, si è capaci di mascherare il tutto attraverso un finto e strumentale senso di responsabilità, da un lato, e la tutela dell’interesse e del bene comune, dall’altro, soprattutto quando di queste belle cose non c’è nemmeno l’ombra…
VOTO 10 se il tutto è espresso in lingua dialettale;
LODE se non ci si fa censurare… e NOTA DI MERITO, se con delicatezza e in modo appropriato si cita chi tiene in grembo e dà alla luce una nuova vita LEZIONE CONCLUSA.DAL MONDO AL CONTRARIO E’ TUTTO”.