“È per me un onore e un profondo privilegio, in qualità di sindaco della nostra fiera Belpasso, vivere insieme a voi questa tappa storica per la nostra comunità. Oggi siamo testimoni di un evento straordinario: possiamo dire con certezza che la memoria di Santa Lucia a Belpasso continua a vivificare la nostra identità collettiva”.
Così il sindaco di Belpasso Carlo Caputo prima dell’apertura del solenne pontificale di ieri, presieduto dall’Arcivescovo di Catania, Mons. Luigi Renna, e concelebrato da Mons. Salvatore Gristina e Mons. Salvatore Pappalardo, l’Arcivescovo di Siracusa Mons. Francesco Lomanto, il Rev. mo Padre Abate Dom Ildebrando Scicolone, il Capitolo dei Canonici della Collegiata di Belpasso e il clero convenuto.
Per la prima volta nella storia di Belpasso, è giunto ieri il Sacro Corpo di Santa Lucia che è stato accolto in via XII Traversa, proveniente da via Giovanni Paolo II (circonvallazione), e portato in processione fino in piazza Umberto. L’urna è stata poi portata a braccio sul sagrato della chiesa Madre per dare inizio al solenne pontificale.
A conclusione della celebrazione, il Sacro Corpo è entrato in chiesa Madre che è rimasta aperta tutta la notte per consentire l’ingresso ai fedeli.
Alle ore 15.00 di oggi, sabato 28 dicembre, dopo le sante messe del mattino, l’urna inizierà il suo viaggio verso la Cattedrale di Catania dove arriverà in serata.
“Le testimonianze del culto di Santa Lucia sono antichissime. Risalgono al 1500. Dopo la bolla di Papa Urbano III che stabiliva l’obbligo per ogni città e paese di scegliere come proprio protettore un Santo, le genti di Malpasso si affidarono alla protezione di Santa Lucia.
Per i primi anni venne portato in processione un dipinto raffigurante la Martire Lucia. Dopo venne commissionata la realizzazione della statua che divenne da allora il simulacro venerato ancora oggi.
La prima reliquia, consistente in due pezzi d’osso, arrivò a Malpasso nel 1654. È incastonata, con autentica originale, nell’artistico braccio d’argento che fu donato dai Giurati (la Giunta comunale) di Malpasso. La seconda è un pezzo del dito della mano, arrivata sempre a Malpasso qualche anno dopo (forse nel 1657). Di questa reliquia si è persa l’autentica (durante i trasferimenti degli abitanti dopo l’eruzione e il terremoto) ma la Curia arcivescovile, grazie alla testimonianza di sacerdoti che avevano visto l’originale, ne ha permesso la venerazione.
La terza Reliquia è un pezzo della veste che ricopriva le spoglie della santa a Venezia, prima del sacrilego furto del 1981. Fu donata dal parroco di Venezia nel 1984. La quarta reliquia, consistente in un osso del metacarpo, fu donata da Mons. Bommarito nel 1989.
Da 500 anni quindi vive il culto e si evolve la festa. Anche con momenti speciali, come la “Tredicina” che preparava e prepara i fedeli a vivere pienamente la festa patronale del 13 dicembre. Una Tredicina che si partecipa la mattina presto “tra scuru e lustru”, poiché originariamente si dava occasione ai lavoratori dei campi di prendervi parte in tempo utile per poi dirigersi al lavoro della terra. Un’usanza, quella della liturgia alle cinque del mattino per tredici giorni, che si mantiene tutt’oggi malgrado sia cambiato il modo di vivere e questo insieme ad altri gesti di testimonianza della devozione che i belpassesi nutrono verso la martire siracusana. Così come la costruzione dei carri allegorici di S. Lucia, macchine sceniche che dalla fine dell’Ottocento a oggi sono viva partecipazione laboriosa di centinaia di giovani e meno giovani che nell’opera intellettuale e manuale esprimono il proprio amore per Lucia.
Ecco perché la visita del sacro corpo è un segno di speranza. Molti di noi non avranno forse mai la possibilità di partecipare a un evento simile, e per questo la nostra gratitudine è immensa. Riceviamo un dono e ci leghiamo a un dovere: quello di custodire e tramandare alle generazioni future il messaggio di Santa Lucia. Che questa giornata rimanga impressa nella nostra memoria, come segno di un cammino che prosegue con fede e speranza.
“Santa Lucia, proteggi la nostra città”, ha concluso il sindaco Caputo.
Alla cerimonia di ieri erano presenti, tra gli altri, il Prefetto di Catania dott. ssa Maria Carmela Librizzi, il Questore di Catania dott. Giuseppe Bellassai, sindaci e autorità militari.