M5S, il voto-bis conferma il ‘grillicidio’: l’80,56% dice sì alla cancellazione del garante

M5S, il voto-bis conferma il ‘grillicidio’: l’80,56% dice sì alla cancellazione del garante

Anche il secondo voto online degli iscritti M5S sui quesiti statutari ottiene il quorum e (ri)cancella il garante: il `grillicidio´ è confermato dalla consultazione cui partecipa il 64,9% degli aventi diritto, ovvero 58.029 iscritti su 89.408. L’80,56% dice sì all’eliminazione del ruolo del garante.

«Quorum ampiamente superato con una partecipazione addirittura più alta di due settimane fa», esulta il presidente Giuseppe Conte che posta sui social l’immagine di un gremito corteo pentastellato. «Questa è l’onda dirompente di una comunità che non conosce limiti e ostacoli, in cui tutti contano davvero – aggiunge -. Ora si volta pagina. Il Movimento si rifonda sulle indicazioni arrivate con Nova dagli iscritti. Andiamo avanti con grande forza, con l’orgoglio di quel che abbiamo fatto, ma lo sguardo fisso nel futuro». «Abbiamo una passione immensa e tante battaglie da fare tutti insieme per cambiare il Paese», prosegue il messaggio dell’ex premier che da appuntamento per domani alle 16: «Ho delle cose molto importanti da dirvi. Scrivete nei commenti le vostre domande, domani proverò a rispondervi».
La frattura tra Grillo e il Movimento è definitiva. Ora resta da vedere la sua reazione del fondatore dopo che, a più riprese, ha rivendicato il diritto all’estinzione della sua creatura. Quel che sembra certo è che la partita non chiuderà la battaglia interna nel Movimento. Lo stesso Grillo lo assicura, nel video messaggio a bordo del carro funebre diffuso martedì scorso, parlando di un’idea post voto sulla quale per ora non fornisce dettagli ma che potrebbe essere la prossima mossa dello scontro che, seppure ammette di «aver già perso», non intende chiudere. Il duello tra i due Giuseppe potrebbe finire in tribunale per l’aggiudicazione del simbolo, questione sulla quale Grillo si è già detto pronto a dare battaglia. Dal canto suo Conte è tranquillo e ribadisce che «per i partiti politici vale l’utilizzazione consolidata del simbolo, che dunque non è né di Grillo né mio, ma della comunità».

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