Appartiene alla memoria del territorio, con le cianciane al collo nei giorni di festa popolana, con la sagoma appesantita dalle ceste caricate sul dorso, dal passo lento ma instancabile, al fianco dei contadini, di rientro dalle campagne arse e assolate dell’entroterra siciliano.
È l’asino grigio delle novelle di Giovanni Verga, una specie autoctona siciliana oggi a rischio di estinzione che resiste grazie alla dedizione di qualche allevatore appassionato. In tutta la regione si contano meno di un centinaio di esemplari. Un equide la cui salvaguardia è al centro del progetto `Recupero, conservazione e caratterizzazione delle risorse genetiche equine e asinine Siciliane” realizzato dall’Istituto Incremento ippico per la Sicilia, con la collaborazione dell’assessorato regionale dell’Agricoltura e delle università di Catania e di Messina. È finanziato con la misura ´Conservazione delle risorse genetiche animali in agricoltura’ del Piano di sviluppo rurale per la Sicilia 2014-2022.
Sull’asino grigio siciliano è stata organizzata una giornata divulgativa, a Masseria Specchi, situata all’interno della riserva naturale orientata Pantalica -Valle dell’Anapo -Torrente Cava Grande, nel Siracusano, dove c’è un allevamento di sette asini e due puledrini.
«La salvaguardia dell’asino grigio diventa strettamente connessa alla straordinaria cornice culturale, storica e paesaggistica di questo territorio – ha evidenziato il commissario straordinario dell’istituto incremento ippico per la Sicilia, Ignazio Mannino – le risorse sia intellettuali che economiche intercettate dall’istituto mediante il Psr hanno la duplice valenza di ricerca e di tutela e conservazione della razza».