Strage di Altavilla Milicia, l’ex imbianchino Barreca lascia il carcere e va in una struttura sanitaria di sicurezza di Caltagirone

Strage di Altavilla Milicia, l’ex imbianchino Barreca lascia il carcere e va in una struttura sanitaria di sicurezza di Caltagirone

L’ex imbianchino Giovanni Barreca è stato trasferito ieri nella residenza esecuzione misure di sicurezza (Rems) di Caltagirone: l’uomo, accusato di avere contribuito agli omicidi di moglie e due figli nella strage di Altavilla Milicia (Palermo), era stato dichiarato incapace di intendere e di volere e il Gip del tribunale di Termini Imerese (Palermo) ne ha ordinato la scarcerazione, con l’applicazione di una misura di sicurezza alternativa alla cella.

Contro il provvedimento aveva fatto ricorso il procuratore della Repubblica, Ambrogio Cartosio, che aveva sostenuto la sussistenza di una serie di errori procedurali e di merito, nella decisione del giudice, perché i pm non erano mai stati consultati per esprimere pareri obbligatori per legge.

Barreca non è considerato imputabile: i riti di purificazione dal demonio, a cui aveva partecipato assieme ai «fratelli di Dio», la coppia palermitana Sabrina Fina-Massimo Carandente, e alla propria figlia diciassettenne, culminati col triplice delitto, sarebbero stati da lui compiuti in preda a una sorta di delirio. Nei giorni scorsi anche il Gip del tribunale dei minori di Palermo, Nicola Aiello, aveva ordinato la perizia psichiatrica sulla ragazzina, figlia del principale indagato, che pur avendo compiuto i 18 anni viene comunque giudicata col rito per i minorenni. Nella strage morirono la madre, Antonella Salamone, moglie di Barreca, e i fratelli Kevin di 16 anni e Emmanuel, di 5.

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