Con il vernissage di “Concordanza”, le sale espositive del Castello Normanno di Adrano, in occasione dei 950anni dalla sua edificazione, si sono animate con la presenza di artisti e specialisti di settore, di un folto e qualificato pubblico.
Sperimentazione di Attivismo Artistico, fruibile fino a domenica 1 dicembre, che verte su installazioni di opere site specific e si completerà con l’allestimento di un’opera collettiva capace di veicolare, con con linguaggi plurimi, ideali e valori condivisi.
Nell’imponente contenitore architettonico, il dott. Giuseppe D’Urso, direttore del Parco Archeologico e Paesaggistico di Catania e della Valle dell’Aci, ha dato inizio a questo evento sperimentale d’eccellenza. L’ha efficacemente presentato nella concreta “connessione logica” del binomio Storia-Arte tra il Museo Archeologico e la contemporaneità dall’espressione artistica.
La millenaria componente storica – magistralmente resa dall’intervento dell’architetto Nicola Neri, già soprintendente per i Beni Culturali e Ambientali di Enna – segnata da sequenziali punti di snodo quali sono stati fatti e accadimenti verificatesi in Adrano e nell’area simetina, giunge all’odierno conferendo significato e senso all’evento e all’arte che, nel fluire della Storia, diviene radice di prospettive.
Vani-finestra di sale del castello di Adrano accolgono installazioni in “dialogo” con ambienti interni e “catturano” l’esterno (paesaggi, luci, monumenti) per relazionarsi con esso.: H2
Jurnate di simenza e preghiera dell’artista Rita Lazzaro Salvatore Vinciguerra, dottore forestale; Con-divisione. Il Pane dell’artista Francesco Fiorista correlato da
Dolores Doria, teologa; Armonia… Filo Ridondante – Filo Ridondante – Filo… dell’artista Anna Maria D’Amico in duo con Sonia Lo Schiavo, musicoterapista; Danza caotica delle probabilità dell’artista Adriana Tomasello collegata a Silvana Ranza, economista; Ente non algebrico del bene dell’artista Kiki Clienti in tandem con Antonio Pastore, giurista.
Espressione di un’arte intesa come icona motivata, portatrice di pensiero… di senso… di un certo lirismo che l’accomuna alla Poesia. Un’arte espressa nella coralità di dialoghi, nell’ascolto in controcanto di letture a più voci per raccontare visione individuale e soggettività collettiva tra le mura di un dongione un tempo avamposto di potere, controllo di territori simetini,… oggi avamposto di Cultura così come inteso e voluto dalle curatrici Chiara Longo, Danila Narcisi, Adriana Tomasello. Nella conduzione dell’evento, ciascuna curatrice, con approcci e spettri d’indagine diversi, ha esplicitato il necessario impegno nel raggiungimento del Bene Comune per eccellenza, la Pace, nell’abbattimento del suo opposto, in un cambio di paradigma attraverso l’Arte letta, discussa, interpretata nel suo valore recondito di “Cambiamento in movimento”.