Sequestrata e picchiata per un debito di droga.
I carabinieri della stazione di Calatabiano, in provincia di Catania, hanno arrestato tre donne, una 36enne di Taormina finita in carcere, una coetanea di Giarre sottoposta ai domiciliari e una 35enne di Taormina anche lei ai domiciliari in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Catania. Altri due uomini, di 30 e 40 anni, di Calatabiano, sono stati invece sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I fatti risalgono a giugno dell’anno scorso quando gli indagati per recuperare il credito maturato da una 40enne di Taormina, che aveva acquistato delle dosi di cocaina senza pagarle, l’hanno sequestrata e malmenata.
Tre degli indagati hanno aspettato la donna sotto casa, in un noto residence di Taormina, costringendola poi a seguirli nella loro abitazione a Calatabiano, dove ad attenderli c’erano gli altri due indagati. Dentro l’abitazione, la donna sarebbe stata picchiata e minacciata di morte se non avesse saldato il debito di droga pari a circa 2000 euro. Dopo qualche ora e solo grazie all’intercessione di un altro indagato, non destinatario della misura cautelare, che avrebbe convinto i cinque a concederle una dilazione di pagamento, la vittima è stata liberata. Le indagini, scattate dopo la querela della vittima, hanno permesso di raccogliere «plurimi e gravi elementi di responsabilità a carico degli indagati». A riscontro del racconto della donna anche i filmati dei sistemi di videosorveglianza presenti nei pressi dell’abitazione della vittima e quelli davanti all’abitazione di uno degli indagati. «Determinante – spiegano gli investigatori dell’Arma – è stata l’acquisizione dei messaggi vocali e di alcune chat contenenti esplicite minacce di violenza fisica nei confronti della vittima, qualora non avesse aderito alle loro richieste».
Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, sequestro di persona a scopo d’estorsione, tentata estorsione e lesioni personali, reati aggravati, tra l’altro, per aver commesso il fatto in più persone riunite e in orario notturno.