Paternò, Naso non si dimette e chiede un’ispezione al Prefetto: “Sciacallaggio su di me”

Paternó, Naso non si dimette e chiede un’ispezione al Prefetto: “Sciacallaggio su di me”

“Basta fare del sciacallaggio e invito il Prefetto ad inviare nel più breve tempo possibile una commissione per esaminare gli atti amministrativi”.

Paternó, Naso non si dimette e chiede un’ispezione al Prefetto: “Sciacallaggio su di me”

A dirlo è il sindaco di Paterno Nino Naso nel corso di una affollata conferenza stampa tenutasi all’interno di Palazzo Alessi. Il sindaco, indagato per scambio di voto politico mafioso nell’inchiesta “Athena”, continuerà nel suo lavoro di primo cittadino e con accanto quasi l’intera giunta comunale (assente l’assessore Pippo Torrisi) e il presidente del consiglio Marco Tripoli ha attaccato le forze politiche di opposizione accusandole di fare solo sciacallaggio e male alla città.

“Qualsiasi decisione – prosegue Nino Naso – l’ho presa sempre ascoltando la città. Non mi nascondo. In questo momento particolare ho sentito il calore e ho deciso di metterci la faccia come ho sempre fatto. Perché vivo la mia città e non la rinnegherò mai. Il valore della libertà è incommensurabile, ma ancora più grande è il valore della verità. Vogliamo la verità”.

Naso ha sottolineato il fatto che c’è una verità “che viene violata ogni giorno da divulgatori di falsità. Divulgatori che rappresentano la vergogna della nostra città. Non ho mai approfittato delle vicende giudiziarie altrui, perché la politica fa il suo corso e la magistratura fa il suo corso. Chi non ha niente da dire e fa sciacallaggio, è povero dentro. A dispetto di tante volgari menzogne, che si sono dette e lette, spero che la verità, che al momento per me è più importante della libertà, possa e debba trionfare nella città di Paternò. Si deve vergognare chi sta cercando di speculare e gettare fango. Noi continueremo a fare le tante cose che stiamo facendo”.

Il primo cittadino ha ancora una volta sostenuto che la “gente di Paternò, alle ultime elezioni, ha fatto una scelta: un uomo del popolo, sempre a servizio della comunità per una scelta naturale. In tutte le azioni deve trionfare la verità, quella verità che è stata piegata da interessi politici di bassa lega. Ora si vuole speculare su tutto e troppe speculazioni ci sono state intorno a questa vicenda. Possiamo aprire il comune sotto e sopra, ma vogliamo la verità. Vengano a controllare i conti in banca del sindaco”. E conclude: “Si controllino i sette anni da sindaco. Atto per atto. Nessuna collusione, tolleranza o accondiscendenza con la mafia. Si passi al setaccio il mio operato”.

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