Paternò, operazione Athena: il Tribunale del Riesame valuta il ricorso della Procura contro il sindaco Naso e l’ex assessore Comis

Paternò, operazione Athena: il Tribunale del Riesame valuta il ricorso della Procura contro il sindaco Naso e l’ex assessore Comis

Il Tribunale del Riesame di Catania ha esaminato oggi il ricorso presentato della Procura etnea in merito all’operazione Athena dello scorso 15 aprile e che vede come indagati il sindaco di Paterno Nino Naso e l’ex assessore Salvatore Comis accusa di scambio di voto politico mafioso.

Il Gip, come si ricorderà, decise di non applicare la misura cautelare nei confronti dei due amministratori perché, a suo dire, non sussistevano elementi tali per arrestarli. Oggi i legali dei due politici (gli avvocati Maria Licata e Enzo Maiello per Naso e Turi Liotta per Comis) hanno evidenziato il fatto che i loro assistiti hanno presentato delle memorie difensive e si dicono sereni e fiduciosi nell’operato della magistratura. I due politici hanno rigettato le accusa che gli sono state mosse dalla procura.

Il Tribunale si dovrà esprimere nei prossimi giorni. Nino Naso e Salvatore Comis, secondo l’accusa, avrebbero stretto un patto con il clan Laudani: Comis sarebbe stato nominato assessore in quanto uomo di fiducia di Natale Benvenga, accusato di essere parte del clan Laudani. Su questa nomina, la procura di Catania ha sostenuto che fosse avvenuta a dispetto di una presunta inesperienza politica di Comis. Per Naso invece, secondo l’accusa lo ‘scambio’ sarebbe stato legato a dei voti ottenuti dalla cosca alle Comunali del 2022 in cambio dell’assunzione a tempo determinato di due persone vicine al clan in un’impresa che si occupa di raccolta e smaltimento rifiuti a Paternò.

Intanto la Procura di Catania ha chiesto il rinvio a giudizio di 49 persone indagate nell’ambito dell’operazione ‘Athena’, basata su indagini dei carabinieri della compagnia di Paternò, sul clan Morabito, legato alla ‘famiglia’ etnea dei Laudani, e presunte infiltrazioni mafiose nella vendita all’asta di terreni e immobili.

I reati ipotizzati, a vario titolo, sono associazione mafiosa, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, turbata libertà degli incanti aggravata dal metodo mafioso e corruzione. Tra gli imputati per cui è chiesto il rinvio a giudizio, per voto di scambio politico mafioso, ci sono, come si diceva Antonino Naso, eletto con delle liste civiche nel giugno del 2022, Salvatore Comis, accusato di essere l’uomo di fiducia dell’associazione mafiosa nonche l’ex consigliere comunale ed ex assessore, Pietro Cirino, Il reato ai tre è contestato in concorso con due presunti esponenti del clan: Vincenzo Morabito e Natale Benvenga.

L’indagine ‘Athena’ dei Carabinieri della Compagnia di Paternò portò il 15 aprile scorso all’esecuzione di un’ordinanza cautelare per 17 indagati: è stata avviata dopo la denuncia di un imprenditore minacciato da alcuni mafiosi per farlo ritirare dalla vendita all’asta un lotto di terreni. Emersi dall’attività investigativa, oltre alle dinamiche criminali e gli elementi di vertice del gruppo Morabito, anche gli interessi dell’organizzazione nel controllo sistematico delle aste giudiziarie di immobili nelle province di Catania e Siracusa.

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