Paternò, l’ultimo saluto ad Andrea che ha allargato la vita prima di lasciarci

Paternò, l’ultimo saluto ad Andrea che ha allargato la vita prima di lasciarci

Che non ci siano parole non è mai vero.

Le parole ci sono sempre, anche quando, come oggi, non c’è un lieto fine da raccontare e una lacrima acquerella le pagine e offusca la vista di chi scrive.

Un amico che scompare all’improvviso, nel fiore degli anni, lascia dietro di sé un grande senso di impotenza e una serie infinita di interrogativi. La mente umana non riesce a trovare spiegazioni davanti a tragedie così innaturali e rifugge nei ricordi per trovare pace.

Gli elementi ricorrenti nei pensieri dei tanti che in queste ore ricordano Andrea Signorello sono il suo sorriso perenne e l’entusiasmo e la straordinaria forza con cui ha affrontato gli ostacoli che la vita gli ha posto davanti.

La società di oggi sta formando “ragazzi di cristallo”, una generazione che va in frantumi alla prima difficoltà e che troppo spesso è vittima del disfattismo e dell’autocommiserazione. Una condizione che ci zavorra al terreno, rendendo impossibile ciò che in giovinezza dovrebbe essere normale: spiccare il volo per raggiungere i propri sogni.

In “Così parlò Bellavista” il professore interpretato da Luciano De Crescenzo spiega ai suoi discepoli che il tempo è una grandezza bidimensionale e può essere vissuto in lunghezza e in larghezza. Quando viene vissuto in lunghezza, in modo monotono, grigio, sempre uguale, dopo sessant’anni, avremo sessant’anni. Se invece lo viviamo in larghezza, con alti e bassi, coltivando le passioni, gli amori, e facendo pure qualche sciocchezza, allora dopo sessant’anni avremo solo trent’anni. “Il guaio – dice De Crescenzo – è che gli uomini studiano come allungare la vita, quando invece bisognerebbe allargarla.”

Ho ritrovato in quella pellicola la grande lezione che ci ha lasciato Andrea, che ha fatto della vita una spremuta e ne ha bevuto il succo fino all’ultima goccia. Non ha mai perso la voglia di esplorare il mondo, di sorridere, di stare insieme agli amici di sempre. Per questo è stato e continuerà ad essere un esempio per chi lo ha conosciuto.

Guardando fuori dall’oblò dell’aereo che mi riporta a casa ho visto un tramonto bellissimo. Il sole infuocato si sta spegnendo in mare facendo capolino tra le nuvole. Sono certo che il sorriso eterno di Andrea continuerà a riflettere la Luce in cui adesso si trova e scalderà per sempre il cuore di chi gli ha voluto bene.

Francesco Mascali

Riguardo l'autore Francesco Mascali

Studente di giurisprudenza dell'Università Cattolica del Sacro Cuore: studia le leggi ma è allergico alle regole. Vive bilocato tra Milano e la Sicilia, ma alla Città preferisce sempre lo Strapaese. Appassionato di politica, arte e cultura popolare. Pensa rivolto verso Occidente e prega rivolto verso Oriente. È un individualista feroce: crede alla Libertà come valore assoluto dell'individuo che tutti gli Stati dovrebbero sempre rispettare. Ama ascoltare chi ha una storia da raccontare. Trova sempre il tempo per una passeggiata al mare, una risata con gli amici e un buon bicchiere di vino. Come il Gastone di Petrolini cerca sempre di avere una buona dose di orrore di sé stesso per restare saldamente ancorato a terra e trovare nuovi spunti per migliorarsi. Detesta le biografie (come questa).

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