Consumi, cappuccino rincarato del 14% in tre anni: costa di più a Bolzano, Palermo e Trieste

Consumi, cappuccino rincarato del 14% in tre anni: costa di più a Bolzano, Palermo e Trieste

Caffè amaro, ma anche cappuccino salato. E non si parla di ingredienti, ma di prezzi al bar.

Non solo caro-caffè quindi. Ad aumentare sensibilmente in Italia sono anche i listini del cappuccino: in tre anni è rincarato mediamente del 14,1%, con un prezzo medio oggi di 1,59 euro, che nel 2021 era di 1,39 euro. A denunciarlo è Assoutenti, che ha elaborato i dati pubblicati sull’apposito osservatorio Mimit, mettendo a confronto i prezzi attuali del cappuccino servito al bar nelle principali città italiane con quelli in vigore nel 2021.

Il cappuccio è la bevanda che da sempre caratterizza la colazione degli italiani al bar, richiestissima anche dai turisti stranieri che visitano il nostro Paese. «Gli incrementi dei listini del caffè nei pubblici esercizi e i rialzi delle quotazioni di Robusta e Arabica registrati nell’ultimo periodo hanno avuto effetti diretti anche sul tradizionale cappuccino, determinando un sensibile aumento dei prezzi praticati ai consumatori – afferma il presidente Assoutenti Gabriele Melluso – Rincari che, di questo passo e si considera anche l’andamento del caffè, potrebbero modificare le abitudini degli italiani, considerato che ad oggi 5,5 milioni di italiani fanno ogni giorno colazione in uno dei tanti bar dislocati sul nostro territorio». Guardando alla geografia dei rincari, il primo dato che emerge dall’indagine vede Bolzano piazzarsi in testa alla classifica delle grandi città dove il cappuccino costa di più, con un prezzo medio pari a 2,17 euro e un prezzo massimo che può arrivare a 2,50 euro – analizza Assoutenti – Al secondo posto si piazza Palermo con una media di 1,87 euro, al terzo Trieste con 1,80 euro. Sul versante opposto della classifica, la città più conveniente sul fronte dei listini del cappuccino è Catanzaro, con una media di 1,28 euro e un prezzo massimo di 1,50 euro, seguita da Roma (1,32 euro) e Firenze (1,41 euro). Se si analizza l’andamento dei prezzi nei bar, si scopre tuttavia che l’incremento più pesante rispetto a tre anni fa lo fa registrare Pescara, dove il prezzo del cappuccino passa da 1,28 euro di luglio 2021 agli attuali 1,64 euro, con un rincaro del 28,1%. Segue Napoli con un aumento del 27,5% e Bolzano col 24%. Il cappuccino ormai è la bevanda al caffè internazionale per antonomasia. Per la pausa al lavoro è il prodotto nella top 3 di tutti i Paesi: in Germania (40%) e in Francia (36%) è infatti il preferito dei lavoratori lungo il tragitto casa-lavoro; ma anche il 26% degli spagnoli e il 27% degli italiani lo scelgono per affrontare l’imminente giornata lavorativa, secondo quanto emerso da una ricerca di Eva – European Vending & Coffee Service Association, di ottobre scorso, sulle abitudini sui consumi food&beverage di un campione di oltre 4mila lavoratori di Italia, Germania, Francia e Spagna, Italia. Uno studio realizzato in collaborazione con Confida, Associazione Italiana Distribuzione Automatica. Dalla ricerca – evidenzia sul suo portale Confida – emergono le principali differenze di comportamento tra i 4 Paesi: l’espresso si conferma il re delle pause dei lavoratori italiani in ufficio (78%) ma è il cappuccino a mettere d’accordo tutti e quattro i Paesi.

«È interessante notare come il cappuccino sia in realtà diventato una vera e propria passione che valica i confini nazionali.- è stato il commento sul report fatto da Paolo Ghidotti, Presidente di Eva-. Un fenomeno che riesce a mettere d’accordo tutti, dal 32% dei tedeschi che non può farne a meno quando è al lavoro, sino al 17% degli italiani che, come anche francesi (26%) e spagnoli (24%), lo colloca nella top 3 dei consumi. Sarà per questo che si è deciso di stabilire una giornata internazionale dedicata alla bevanda, il Cappuccino Day, l’8 novembre».

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