L’affondamento del Bayesian a Porticello: l’accusa infamante di naufragio al comandante Cutfield

L’affondamento del Bayesian a Porticello: l’accusa infamante di naufragio al comandante Cutfield

James Cutfield, 50 anni, neozelandese, il capitano del Bayesian, il veliero affondato una settimana fa nel corso di una tempesta a Porticello, nel palermitano, adesso è ufficialmente indagato.

Il reato ipotizzato dai magistrati della Procura di Termini Imerese è quello di naufragio e omicidio colposo plurimi. Un’accusa che rischia di essere un marchio d’infamia per un marinaio di «grande esperienza», come lo definiscono tutti quelli che l’hanno conosciuto. James Cutfield, che insieme alla moglie Cristina risiede in Spagna, a Maiorca, località dove si sono sposati lo scorso anno, è nato nei pressi di Auckland, una delle capitali mondiali della vela dove si sono svolte anche alcune edizioni della Coppa America, detenuta proprio dalla Nuova Zelanda. Dopo avere cominciato fin da ragazzo a fare regate sui 4,70, una classe olimpica molto tecnica, era poi passato a imbarcazioni molto più grandi e impegnative. Una carriera trentennale alle spalle come skipper, da circa otto anni Cutfield era al comando di yacht di lusso per conto di grandi broker internazionali della nautica che gestiscono crociere nel Mediterraneo per una clientela facoltosa. Prima di essere ingaggiato come comandante del Bayesian dal magnate della tecnologia britannico Mike Lynch (morto nel naufragio insieme alle altre sei vittime), aveva prestato servizio per un miliardario turco.

I magistrati della Procura di Termini Imerese hanno interrogato a lungo Cutfield, per cercare di ricostruire le cause che hanno portato all’affondamento del veliero, colato a picco nel giro di 16 minuti in seguito a quello che viene definito un downburst. Un fenomeno meteorologico che consiste in forti raffiche di vento discensionali che possono superare i 100 km orari. Il comandante ha ricostruito i momenti terribili del naufragio, ha risposto alle domande sulle manovre per contrastare la furia del vento mentre la barca era all’ancora, sull’eventuale presenza di portelloni aperti e su quando è scattato l’allarme dopo il peggioramento delle condizioni meteo. Nonostante la sua lunga esperienza in mare, avrebbe dichiarato di non essersi accorto dell’arrivo della tempesta, che non sarebbe stata segnalata dai bollettini meteo. Una ricostruzione che tuttavia non coincide con le testimonianze dei residenti e dei pescatori di Porticello, rimasti tutti ormeggiati in porto quella sera, che hanno confermato come nella zona fosse chiaro l’arrivo di un fortunale, annunciato da numerosi fulmini e forti raffiche di vento.

Oltre a Cutfield i magistrati della Procura hanno ascoltato oggi anche i componenti dell’equipaggio. Sono l’ufficiale capo Tijs Koopmans, di 33 anni, (Olanda); il capo ingegnere Tim Parker Eaton, di 56, (Regno Unito); il nostromo Htun Myint Kyaw, di 38, (Birmania); i marinai Matthew Griffiths, di 22, (Regno Unito) e Leo Eppel, di 20, (Spagna). Alcuni di loro potrebbero finire nel registro degli indagati insieme al comandante che dovrà essere nuovamente interrogato insieme al primo ufficiale, mentre gli altri potranno lasciare la Sicilia. A cominciare dalle tre giovani hostess di bordo: Sasha Murray, di 29 anni, capo hostess (Irlanda); Katja Chichen, di 23, hostess junior (Germania) e Leah Randall, di 19, terza hostess (Sud Africa). L’unico componente degli 11 uomini d’equipaggio morto nel disastro è il cuoco Thomas Recaldo, di 59 anni, (Antigua).

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