Yacht affondato nel Palermitano, indagato il comandante del Bayesian. I pm: “Evento repentino e improvviso”

Yacht affondato nel Palermitano, indagato il comandante del Bayesian. I pm: “Evento repentino e improvviso”

La procura di Termini Imerese ha indagato per naufragio, omicidio plurimo e lesioni colposi il comandante del Bayesian, James Cutfield, neozalandese di 51 anni.

Cutfield è comandante del veliero affondato una settimana fa a Porticello in cui sono morte sette persone.

Con il Bayesian che già imbarcava acqua e inclinato verso il fondo marino da poppa, prima di adagiarsi su un lato, le vittime che dormivano e non sono riuscite a raggiungere il ponte e gettarsi in mare hanno cercato in tutti i modi di sopravvivere: in cinque erano nella stessa cabina del lato sinistro cercando bolle d’aria per respirare. Un’altra vittima è stata trovata in un altro locale sempre del lato sinistro. I pm di Termini Imerese dopo sei giorni dal naufragio, in una conferenza stampa, convocata anche per la pressione del sindacato e dell’ordine dei giornalisti, raccontano, in base a ciò che hanno visto i sommozzatori dei vigili del fuoco a 50 metri di profondità e alle testimonianze dei sopravvissuti, quelli che finora sono dati di fatto sull’affondamento del veliero di lusso che ha provocato 7 morti su 22 persone a bordo, di cui sei passeggeri tra cui il tycoon Mike Lynch e la figlia Hannah. Il magnate è il marito di Angela Barcares ufficialmente proprietaria del Bayesian che si è salvata.

Il racconto è drammatico e fa immaginare i minuti di terrore che le vittime hanno vissuto prima di morire passando dal sonno alla sveglia improvvisa col veliero «investito da un downburst», un fenomeno meteorologico con le forti raffiche di vento che escono dal temporale e possono raggiungere velocità anche superiori ai 100 km orari, che ha fatto colare a picco la barca di lusso. «Si è trattato di un evento repentino e improvviso», ha detto il pm Raffaele Cammarano che coordina le indagini sul naufragio.

Il procuratore Ambrogio Cartosio, dopo avere aperto la conferenza stampa scusandosi per non aver fornito notizie ma è «la legge che ostacola la libera informazione» e lui pur non condividendo è stato «in silenzio perchè le norme si rispettano» ha fatto il punto sulle indagini.

«Abbiamo aperto un fascicolo a carico di ignoti – ha detto – con l’ipotesi d’accusa di naufragio colposo e omicidio colposo. Potrebbe anche essere possibile che iscriviamo nel registro gli eventuali indagati prima del recupero del veliero». Per il procuratore, che nei prossimi giorni farà eseguire le autopsie, è «verosimile che siano stati commessi reati di omicidio colposo e naufragio colposo. Bisogna stabilire a chi sono ascrivibili questi reati. Stiamo studiando e valutando chi ha responsabilità di quanto successo. Se il comandante, se l’intero equipaggio o i costruttori». La società armatrice ha manifestato la volontà di recuperare il veliero – ha detto il comandante della Capitaneria di porto a Palermo, Raffaele Macauda – ma per farlo ci vuole un piano da presentare all’autorità marittima”.

Il pm Cammarano ha spiegato che gli «inquirenti non hanno certezza che ci sia una scatola nera». I pm puntano la loro attenzione sul fatto che tutto l’equipaggio, tranne il cuoco, si è salvato perchè evidentemente le persone avevano lasciato le loro cabine. «In questa prima fase – è stato detto – si era puntato sulla ricerca. Dobbiamo attendere il recupero del veliero. Non possiamo confermare se c’erano i portelloni aperti. Non vi saranno dichiarazioni su quello che al momento hanno visto i sommozzatori. Possono essere informazioni che devono essere confermate da una seconda verifica».

I sommozzatori dei vigili del fuoco, che si sono calati a 50 metri 123 volte, hanno detto di aver rivissuto le stesse sensazioni provate operando nella parte sommersa della nave da crociera Concordia, spiegando che «i corpi nello yacht erano incastrati e i luoghi erano pieni di masserizie con gli arredi che fluttuavano rendendo difficoltoso il recupero dei corpi». La notte del naufragio il Bayesian poteva stare in rada in quella zona perchè non c’era un’allerta di burrasca” ha detto Macauda e in plancia c’era un uomo di guardia prima del naufragio.

«L’equipaggio non deve restare in Sicilia, non c’è alcun obbligo di legge», ha detto il procuratore, ma i componenti devono dare la disponibilità per essere riascolati. Solo il comandante della Bayesian, il neozelandese James Cutfield, non potrà per il momento lasciare la regione per essere nuovamente interrogato, evidentemente in tempi brevi. E poche ore dopo sei passeggeri del Bayesian che erano ospiti dell’hotel Domina Zagarella a santa Flavia hanno lasciato l’albergo. Tra loro anche Angela Barcares. Allo Zagarella restano i 9 componenti l’equipaggio.

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