Yacht affondato nel Palermitano: il ‘Bayesan’ inghiottito in 60 secondi. Si cercano ancora i sei dispersi

Non si sono fermati un attimo. Una immersione dopo l'altra con l'obiettivo di continuare a oltranza fino al recuperare tutti e sei i dispersi.

Non si sono fermati un attimo.

Una immersione dopo l’altra con l’obiettivo di continuare a oltranza fino al recuperare tutti e sei i dispersi.

Alla fine gli speleo-sub dei vigili del fuoco sono riusciti a trovare un varco nello yatch affondato a mezzo miglio da Porticello e adagiatosi a circa 50 metri di profondità, piegato di 90 gradi, inclinato sul lato di dritta, sul fianco destro, ma integro, con l’albero in alluminio di 75 metri ancora agganciato all’imbarcazione. I sommozzatori sono entrati da una spessa vetrata che hanno divelto, situata su alcuni locali comuni, nella zona opposta alle cabine. Hanno dovuto farsi spazio tra acqua e cumuli di arredi: è un inizio importante che consentirà di proseguire le verifiche e le ricerche.

IL VIDEO: IL BAYESIAN INGHIOTTITO DAL MARE IN 60 SECONDI

Un filmato, registrato dalle telecamere di videosorveglianza di una villa, immortala il Bayesian, battente bandiera britannica, nella fase più drammatica: è illuminato e si vedono le luci, poi sparisce in sessanta secondi, inghiottito dal mare. È stato acquisito anche questo dalla procura di Termini Imerese. Per cercare di comprendere la situazione, gli inquirenti guidati dal procuratore Ambrogio Cartosio hanno deciso di sentire personalmente i superstiti. Un adempimento necessario per consentire a chi deve rientrare nel Paese di origine di lasciare la Sicilia e l’Italia.

LA PROCURA DECIDE DI SENTIRE I SOPRAVVISSUTI

Ma l’indagine è all’inizio e i tempi non sono prevedibili, anche in proiezione futura, con il recupero delle salme dei dispersi e l’esecuzione – quasi certa – delle autopsie. In questo caso, trattandosi di atti irripetibili, il modo di muoversi della procura termitana consentirà di comprendere se chi indaga stia puntando sull’eccezionalità di un evento atmosferico avverso e del tutto imprevedibile oppure sull’errore umano, che potrebbe consistere anche nel non aver previsto o non avere saputo fronteggiare una situazione che, per quanto sicuramente complicata, non ha procurato alcun danno al veliero che era ormeggiato a poca distanza dal Bayesian, il Sir Robert Baden Powell, da cui anzi sono partiti i primissimi soccorsi per i naufraghi. Nell’indagine stanno confluendo una serie di video, acquisiti e girati dalle telecamere di sorveglianza di ville, hotel, case private, negozi che avevano gli obiettivi puntati sulla rada di Porticello nelle primissime ore del mattino di ieri. Tutte le testimonianze parlano di un affondamento avvenuto in pochi minuti: e lo confermerebbe il video – che sarebbe alquanto nitido – di una villa che sorge sulla rada di Porticello, la frazione marinara del Comune di Santa Flavia (Palermo) in cui è avvenuto il disastro marittimo.

FESTA PER L’ASSOLUZIONE

Il bilancio al momento è di un morto accertato: lo chef canadese-antiguano Recaldo Thomas; tra i sei dispersi il presidente della Morgan Stanley International, Jonathan Bloomer, e sua moglie, Judy; l’avvocato Chris Morvillo, dello studio legale Clifford Chance, insieme alla moglie Neda Morvillo, designer di gioielli americana. Erano ospiti dell’uomo d’affari britannico Mike Lynch, il Bill Gates britannico, scomparso anche lui insieme alla figlia diciottenne Hannah Lynch; una viaggio voluto dal magnate dell’informatica per festeggiare l’assoluzione nel processo per frode statunitense sulla vendita di Autonomy a Hewlett-Packard.

IL QUARTIER GENERALE

Luogo centrale degli investigatori e dei soccorritori è il resort Domina Zagarella di Santa Flavia che guarda proprio al mare di Porticello. Qui sono ospitati i 15 sopravvissuti tra cui Angela Bacares, cui è riferibile la società proprietaria del veliero, moglie di Mike Lynch. «Non si muove più in carrozzella, ma si vede che comprensibilmente sta male ed è sotto choc e molto provata», affermano alcuni turisti presenti nella struttura. C’è molta solidarietà nell’albergo: dipendenti e turisti sostengono e assistono i naufraghi, venendo incontro alle loro necessità, anche rispettandone il desiderio di riservatezza e di tranquillità. L’ambasciatore della Gran Bretagna in Italia, Edward Llewellyn, li ha incontrati. Ad assisterli anche gli psicologi inviati dall’Azienda sanitaria provinciale. ha ringraziato l’Italia per il suo impegno e «l’umanità mostrata».

GLI ISPETTORI BRITANNICI IN AZIONE

Il diplomatico ha confermato che il governo «ha mandato ufficiali della Marina per supportare le operazioni: è una cosa normale quando sono coinvolti cittadini britannici. Quando si tratta di cittadini britannici, ovunque nel mondo, cerchiamo di aiutare». Si tratta di quattro ispettori della Marine Accident Investigation Branch del Regno Unito per condurre una «valutazione preliminare» sull’affondamento del Bayesian.

IL `PICCOLO CONCORDIA´

Così le operazioni di ricerca proseguono con l’impiego di 5 motovedette della Guardia costiera di Palermo, Termini Imerese e Porticello, un elicottero della Base Aeromobili Guardia costiera di Catania, otto sommozzatori dei Nuclei Subacquei Guardia costiera di Napoli e Messina – che hanno operato con l’ausilio di un veicolo subacqueo a controllo remoto.

Il Rov – Remotely Operated Vehicle, è capace di operare sul fondale marino con un’autonomia di due ore – oltre a personale, unità navali e speleo sub dei vigili del fuoco, di un elicottero dell’Aeronautica militare e dei carabinieri, tutti sotto il coordinamento del 12 Centro Secondario di Soccorso marittimo (Maritime Rescue Sub Center) della Guardia costiera di Palermo.I vigili del fuoco hanno spiegato che l’intervento avviene con due speleo-sub per volta che possono rimanere immersi a quella profondità solo una dozzina di minuti, compresi i due minuti per raggiungere il fondale e poi riemergere. Così «hanno in realtà 10 minuti a immersione per agire», hanno affermato, parlando di scenario da «Concordia in piccolo», dove «è difficile avanzare a causa di ostacoli e spazi molto ridotti».

IL CASO CHAMBERLAIN

E poche ore dopo il naufragio dello yacht Bayesan, si è appreso che Stephen Chamberlain, coimputato di Lynch nel processo per frode statunitense sulla vendita di Autonomy a Hewlett-Packard, è morto dopo essere stato gravemente ferito in un incidente stradale sabato scorso. Chamberlain è deceduto dopo essere stato investito da un’auto mentre era fuori a correre nel Cambridgeshire, ha affermato il suo avvocato Gary Lincenberg. Chamberlain e Lynch erano coimputati in un processo per frode sulla vendita di Autonomy a Hewlett-Packard nel 2011 per 11 miliardi di dollari. I due hanno dovuto affrontare le stesse accuse di frode e cospirazione: secondo chi indagava avrebbero pianificato di gonfiare il valore dell’azienda prima che fosse venduta, ma entrambi sono stati assolti da tutte le 15 accuse da una giuria a San Francisco a giugno scorso.

L’UOMO DEL SORRISO

«Aveva un sorriso che illuminava tutto». Così, chi lo conosceva, ricorda Recaldo Thomas, lo chef canadese-antiguano che lavorava sulla Bayesian, lo yacht affondato davanti a Porticello. È la prima vittima accertata del naufragio. Gareth Williams, che vive ad Antigua, conosceva Thomas da 30 anni. «Posso parlare a nome di tutti coloro che lo conoscevano quando dico – riporta la Bbc – che era un essere umano molto amato e gentile, con uno spirito calmo». I due sono cresciuti insieme ad Antigua nei mesi liberi: «Veniva a casa mia durante il fine settimana e cantava. Aveva la voce più profonda e sensuale del mondo e un sorriso che illuminava la stanza. «Proprio l’altro giorno mi ha detto che avrebbe dovuto lavorare altre due stagioni per sistemare la casa dei suoi defunti genitori. Amava andare in barca a vela, ma era stanco». Eli Fuller ricorda: «Conosceva tutti ed era amico di tutti. Chiedeva sempre come stavi, come stava la tua famiglia, era sempre positivo». È diventato un’ispirazione per i giovani neri che volevano dedicarsi allo yachting: «Vedevano tutti questi bianchi lavorare sugli yacht. Vedere un uomo di Antigua viaggiare in tutto il mondo era importante per la nostra comunità».

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