Scandalo Csm, Rosanna Natoli prende tempo e minaccia una denuncia sul suo “non voto” per il procuratore di Catania

Scandalo Csm, Rosanna Natoli prende tempo e minaccia una denuncia sul suo “non voto” per il procuratore di Catania

Prende tempo Rosanna Natoli, la consigliera del Csm indagata dalla Procura di Roma per rivelazione di segreti d’ufficio e abuso d’ufficio: ieri doveva essere sentita dal procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo, ma ha chiesto e ottenuto uno slittamento dell’interrogatorio.

La richiesta di differimento, inoltrata dal suo legale Giuseppe Valentino, è stata accolta dalla Procura e ora una nuova data dovrà essere nuovamente fissata. Ma intanto si avvicina settembre, quando si riunirà di nuovo il plenum del Csm, e non è escluso che in quella occasione si possa arrivare alla resa dei conti, con l’estromissione dal Consiglio di Natoli che già ha lasciato la poltrona della commissione disciplinare.

A meno che, ovviamente, Natoli non decida di dimettersi sua sponte prima del plenum, come auspicato nei giorni scorsi anche dall’Anm e dalla sinistra parlamentare. Anche perché se si arrivasse alla conta la partita diventerebbe anche politica: Natoli, membro `laico´ del Csm, è in quota FdI ed è considerata molto vicina al presidente del Senato Ignazio La Russa. Quanti voterebbero contro Natoli? La scorsa settimana il plenum si è riunito ma non ha affrontato l’argomento. L’ipotesi però che diventi inevitabile farlo dopo la pausa estiva, in virtù dell’iscrizione a Roma, è concreta. Potrebbero essere queste alcune delle riflessioni che hanno spinto Natoli oggi a chiedere il rinvio dell’interrogatorio, che al momento è a data da destinarsi.
Secondo quanto scrive oggi il Fatto Quotidiano “Rosanna Natoli starebbe valutando la possibilità di sporgere anche lei una denuncia, ma per ciò che – a sua detta – avvenne nel voto del procuratore capo di Catania. Secondo fonti vicine alla consigliera e molto informate, Natoli vorrebbe raccontare di “come quel giorno le sarebbe stato impedito, consigliato in un certo modo diciamo, di non votare”.

Natoli, classe 1966, avvocata di Paternò , è accusata di aver rivelato atti di inchiesta alla magistrata Maria Fascetto Sivillo, condannata dal Tribunale di Messina, che doveva affrontare un provvedimento disciplinare. Ma Sivillo, assistita dall’avvocato Carlo Taormina, aveva registrato l’intera conversazione con Natoli durante un loro incontro. Audio e trascrizione sono stati consegnati poi al presidente della sezione disciplinare Fabio Pinelli. Secondo la Procura di Roma Natoli dunque, in qualità di componente della commissione disciplinare del Csm, avrebbe rivelato a Fascetto Sivillo notizie d’ufficio che sarebbero dovute rimanere segrete, in particolare «quelle sullo svolgimento della Camera di consiglio dopo la sua audizione».

Natoli inoltre, partecipando al procedimento disciplinare, avrebbe procurato «intenzionalmente un ingiusto vantaggio a Fascetto Sivillo», rivelandole anche «l’orientamento espresso dai componenti della Commissione». Inoltre avrebbe «compiuto atti diretti e in modo non equivoco a procurarle un ingiusto vantaggio patrimoniale nell’udienza del luglio 2024 non riuscendo nell’intento per cause indipendenti dalla sua volontà». Il riferimento è alla sospensione dell’udienza dopo la produzione, da parte della magistrata e del suo legale Taormina, della trascrizione del colloquio tra Natoli e Fascetto Sivillo.

I magistrati hanno intanto avviato un fascicolo senza indagati o ipotesi di reato dopo la denuncia presentata dalla difesa di Fascetto Sivillo, nella quale si ipotizzava il reato di falso contro la sezione disciplinare del Consiglio.

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