Paternò, Ars destina somma per pagare stipendi arrestati degli ex lavoratori Ipab Bellia: la soddisfazione dell’on. Ardizzone

Paternò, Ars destina somma per pagare stipendi arrestati degli ex lavoratori Ipab Bellia: la soddisfazione dell’on. Ardizzone

“Soddisfatta per il risultato ottenuto, finalmente gli ex lavoratori ed ex lavoratrici dell’Ipab Salvatore Bellia di Paternò potranno avere i loro stipendi arretrati e mai corrisposti. E ciò sarà possibile grazie ad un emendamento all’esercizio finanziario 2024 a mia prima firma e con il contributo del presidente Galvagno mediante il quale vengono stanziati circa 250 mila euro esclusivamente per la risoluzione di taluni contenziosi tra l’ente e le ex lavoratrici che non vedevano uno stipendio da anni”.

A dirlo è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Martina Ardizzone impegnata nella seduta parlamentare a Sala d’Ercole sulle variazioni del bilancio regionale. L’emendamento ha l’obiettivo di risolvere, una situazione critica che vede coinvolti numerosi ex lavoratori dell’IPAB che hanno ottenuto riconoscimenti giuridici dei loro crediti in forza di precisi decreti ingiuntivi emessi dal Tribunale di Catania.

“La mancata disponibilità di fondi da parte dell’I.P.A.B. avrebbe impedito l’erogazione delle somme prolungando un contenzioso che danneggia sia questi ex lavoratori, sia l’istituto stesso, la cui situazione finanziaria risulta ulteriormente compromessa dalla perdurante inadempienza. Il contributo straordinario è destinato esclusivamente all’estinzione del contenzioso e alla soddisfazione dei crediti vantati dagli ex lavoratori. Adesso l’IPAB di Paternò può accedere a questo fondo – sottolinea la deputata – per liquidare tutti i decreti ingiuntivi a proprio carico e risolvere una questione incancrenita da anni ridando dignità a tutti gli operatori e operatrici e alle rispettive famiglie che in questi anni hanno comunque continuato a lavorare garantendo un servizio ai tanti ospiti anziani della struttura, senza tuttavia percepire uno stipendio. Ho preso a cuore il grido d’allarme dalle decine di ex lavoratrici che, nonostante il servizio offerto presso la struttura, si sono viste privare del loro sacrosanto diritto a percepire lo stipendio. Continuerò a dare il mio contributo per provare a risolvere, laddove possibile, le tante questioni irrisolte che i governi passati hanno causato e anche se da opposizione non è spesso semplice mi batterò sempre per garantire il principio della giustizia sociale” – conclude la deputata regionale Ardizzone.

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