Il Partito Democratico di Paternò torna a parlare del Pug – Piano Urbanistico Generale – evidenziando il fatto che la giunta comunale, con l’assenza degli assessori responsabili dell’argomento trattato, il sindaco e Ciccia – delegati rispettivamente ai Lavori Pubblici e all’Urbanistica – ha votato una delibera di indirizzo con la quale incaricava il Capo Settore dell’Urbanistica ed Edilizia Privata di predisporre una variante alle norme tecniche di attuazione per consentire di edificare case bifamiliari dove il Prg attualmente in vigore (zona Scala Vecchia) prevede la realizzazione di case unifamiliari.
“La settimana scorsa sull’argomento è apparso sul Corriere Etneo un articolo a firma dell’Arch. Francesco Finocchiaro, ampiamente condivisibile ed in alcuni passaggi, del tutto sottoscrivibile- si legge in una nota del PD- Il nostro piano regolatore è stato adottato nel settembre del 1999, reso efficace nel gennaio 2001 ed infine approvato a maggio del 2003. Un piano vecchio, redatto sulla scorta di analisi di oltre venticinque anni fa. Urbanisticamente un’era geologica. Ma vi è di più, esso è in larga parte non realizzato e senza nessuna verifica sul suo stato di attuazione, con punti di criticità assoluta: il nuovo ruolo di Paternò nella conurbazione catanese alla luce del collegamento del capoluogo con la Metropolitana, il Centro Storico, La Collina, le Salinelle e le zone limitrofe, le periferie incompiute, la zona B che si fa sempre più vecchia, più fatiscente e più disabitata, al pari del centro storico che ha già subito lo stesso fenomeno di svuotamento” .
Il Pd sottolinea, inoltre, che la giunta ha deliberato una variazione delle Norme tecniche di attuazione tenendo conto di “richieste orali”. Chissà quante richieste orali ricevono gli Uffici del Comune. Gente che vuole costruire in zona agricola, in zone destinate a servizi, in centro storico (che pure sarebbe legittimo) sopraelevare dove non è possibile e chi più ne ha più ne metta. E’ lecito pensare che le richieste orali vengano da alcuni influenti proprietari di terreni, da taluni, altrettanto influenti, operatori e tecnici del settore. Legittime tutte le aspirazioni, ma più legittimi i diritti della collettività ad avere uno sviluppo armonico del territorio ed un’equilibrata dotazione di servizi, cosa a cui si potrebbe giungere solo con una variante generale al PRG vigente. Mentre invece l’approvazione della variante delle N.T.A. proposta dalla Giunta Municipale, porterebbe ad un’alterazione dell’equilibrio pubblico-privato a favore del privato e con nocumento degli interessi collettivi”.
Il circolo PD di Paternò avevano in precedenza attraverso una nota stampa chiesto al Sindaco e all’Assessore all’Urbanistica il motivo della loro assenza alla riunione di Giunta: erano motivi di impedimento personale? di salute? di incompatibilità? “I partiti che governano attualmente la città e la finta opposizione, appartenenti al medesimo schieramento di centro destra sono pregati di togliere “le mani sulla città. Cogliamo l’occasione per ricordare al Signor Sindaco che siamo ancora in attesa dell’elenco dei lavori pubblici affidati a Paternò dal primo gennaio 2020 ad oggi. Elenco ovviamente corredato da tutte le richieste fatte, in modo da avere un quadro chiaro ed esaustivo del loro stato di esecuzione e dei costi sopportati. Notizie già richieste e che sinteticamente ricordiamo: tipologia di affidamento, affidatari, eventuali subappaltatori, tempo impiegato per la loro esecuzione e tempo contrattuale previsto, presenza di varianti, motivi a sostegno della necessità di tali varianti, maggiori costi e presenza di atti di collaudo tecnico amministrativo o, laddove previsti, certificati di regolare esecuzione”.
Ma quando mai Naso bis pensa a Paternò, pensa solo alla visibilità sui social, all’ apparire ovunque, specie quando si tratta di inaugurare paninerie e rosticcerie